Cantù, cane investito in via Paradiso
«Si corre troppo, fermateli»

A Cantù è rimasto ferito il povero animale da un’auto bianca, poi fuggita

«Si corre troppo in via Paradiso». E a rischiare ieri è stato un cagnolino, uscito dalla corte per fare le feste ai suoi due padroncini. All’improvviso, è stato investito sotto gli occhi dei due alunni e di una vicina di casa. Da un - o una - pirata: si cerca un’auto bianca fuggita verso via Borgognone.

È successo in via Paradiso mercoledì pomeriggio, verso le 16.45. Ora Nino, il volpino meticcio - il prossimo 17 giugno compirà due anni - portato a casa dalla Sicilia per evitare che finisse in canile, ha il bacino e una zampa rotta. Ingessato, sedato, per un mese dovrà stare a riposo assoluto, quasi senza potersi muovere.

La proprietaria Vincenza Interrante, acconciatrice, è furiosa. «Su questa strada, solo in teoria del tutto secondaria, corrono come pazzi - dice - è qui che servirebbe un autovelox. O, almeno, dei dossi. Poteva succedere a un bambino».

Non è la prima volta che in via Paradiso viene investito un animale.

«L’anno scorso è successo a un gatto - ricorda la donna - noi abbiamo una corte senza cancello, abito al piano terra. Mercoledì io ero al lavoro, a casa c’era mio marito. Mio figlio più grande è uscito per andare incontro al fratellino che stava tornando dalla fermata dello scuolabus. Il cane, quando sono tornati, è uscito per fare le feste. Ed è passata quest’auto: ha travolto il cane e non si è fermata».

«Si tratta di una macchina bianca: è questo l’unico dato certo - prosegue la donna - Mio figlio ha detto che sarebbe un’auto italiana. Potrebbe essere una Fiat. Ma non ne posso essere sicura. C’era anche una mia vicina di casa».

«Purtroppo nessuno è riuscito a prendere la targa - dice ancora la padrona del piccolo Nino - erano tutti presi a controllare subito se il cane fosse vivo o morto. L’incidente è avvenuto attorno al civico 30, in prossimità di un’azienda».

La famiglia dovrà sostenere un intervento costoso. Ma, per il bene che si vuole all’animale, questo è l’ultimo dei problemi.

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