Cantù, commercianti in crisi
In 120 chiedono aiuto al Comune

E le richieste per accedere ai 185 mila euro a disposizione potrebbero aumentare

L’altra faccia del Natale: quasi 120 commercianti di Cantù, tra negozi e ambulanti, che bussano alla porta del Comune per ottenere un aiuto economico. Un dato, persino, destinato a salire. In queste ore, è prevista la chiusura del bando promosso dal Comune, in parte con soldi dello Stato, per 185mila euro di aiuti. L’alta adesione riferisce di quanto non sia semplice la situazione per i commercianti della città. E di quanto sia importante, appello più volte lanciato, sostenere le attività sotto casa. Ma in un momento non semplice per la pandemia e le limitazioni sugli spostamenti, anche lo shopping funziona a intermittenza. Nella festività dell’Immacolata, a una mattinata descritta come positiva, nel pomeriggio si sono visti pochi clienti. E la pioggia non aiuta. Intanto piovono pure le richieste di aiuto. «Ad oggi - riferisce il vicesindaco e assessore alle attività produttive Giuseppe Molteni - sono arrivate 89 domande dai negozianti e 30 dagli ambulanti. Numeri importanti, secondo previsioni. A testimonianza di come vi fosse la necessità, in un anno certamente non facile, di offrire loro una possibilità in più da parte del Comune. Credo che i numeri potranno salire ancora». Il nuovo bando è stato pensato per chi, in queste settimane di zona rossa in Lombardia, ha avvertito il contraccolpo. L’entità del contributo, fino a un massimo di 800 euro per ogni attività, sarà suddiviso in 300 euro per attività con sede fissa e 250 euro per commercio ambulante. Il residuo verrà poi ridistribuito su tutte le attività con sede fissa, in funzione della percentuale di spesa sostenuta per la quota fissa della Tari.

(Chistian Galimberti)

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