Cantù e i contagi che aumentano
L’appello: «Rispettate le regole»

Il sindaco comprende la stanchezza di tutti ma invita a non abbassare la guardia. Il consigliere Ramella controcorrente: «Chiusure inutili, semmai acceleriamo con hub e dosi»

Contagi in calo in tutta la provincia tranne che a Cantù. Un dato che impaurisce e fa riflettere. Le possibili cause potrebbero essere tre. Uno: un numero più elevato di sintomatici in città che consentirebbe al virus di girare qui più che in altre zone. Due: un pericoloso avvicinamento fra le persone in privato, nelle case, dove la soglia di attenzione si abbassa. Tre: le poche vaccinazioni.

Sono queste le prime ipotesi formulate da alcuni medici sul caso Cantù: nonostante la zona rossa sia in vigore da ormai un mese, i contagi, nell’ultima settimana, sono saliti del +8,5%, con i positivi passati da 375 a 407.

E questo, a fronte di un calo a Como o a Erba. Tiene alta l’attenzione il sindaco Alice Galbiati: proprio oggi si rinnova l’ordinanza di chiusura dei parchi recintati, con il Comune che ha deciso in queste ore di legare l’interdizione delle aree verdi al regime di zona rossa. Per il consigliere delegato alla sanità Michele Ramella, la campagna vaccinale ora deve spingere.

La crescita dei contagi emerge dal confronto tra le rilevazioni del 25 marzo e del 2 aprile. Nello stesso periodo, Como ha avuto un calo percentuale del -8,7%, Erba del -15,7%. Il sindaco Galbiati, Lega, avvocato, non si sbilancia in campo medico. «Difficile azzardare un’ipotesi, credo si debba guardare la tendenza generale, a mio avviso comunque non particolarmente confortante» dice. A Cantù, il 10,10% dei cittadini ha avuto un tampone positivo al Covid dall’inizio della pandemia.

Il sindaco lancia un appello: «Chiediamo ancora che vi sia attenzione nel rispetto delle regole, mi rendo conto che le persone siano stanche, ma dobbiamo tenere duro e osservare le uniche regole che ci possono tutelare. Intanto le prenotazioni per gli over 75 stanno funzionando. Speriamo che la direzione sia quella giusta». Ramella, Fratelli d’Italia - partito in maggioranza a Cantù ma all’opposizione in Parlamento - psichiatra, consigliere delegato alla sanità, ha una propria idea precisa. «Se i contagi crescono in zona rossa, nonostante le restrizioni, significa che il chiudere tutto, non farci fare la Pasqua, non serve - afferma - Gli hub vaccinali per Cantù sono fuori città e non sono comodissimi da raggiungere. Se il nipote deve prendere l’auto per portare il nonno a vaccinarsi, c’è anche un rischio in più di contagio».

Per Marco Azzola Guicciardi, consigliere comunale leghista, chirurgo: «Anche le vaccinazioni non escludono la possibilità di contagiare gli altri. Con molta probabilità abbiamo una grandissima quota di asintomatici infettivi. Per questo il richiamo alla protezione e alle distanze è ancora più importante. Chi non ha sintomi, non sa di avere il virus, e rischia di infettare gli altri».

Christian Galimberti

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