Cantù, furto in un’azienda di lucidature
Via il computer, lasciano il machete

Inquietante ritrovamento ieri mattina: l’arma era insanguinata e avvolta in uno straccio

Tra l’Amazzonia e il pulp del cinema di Tarantino. Eppure, nella brianzola Cascina Amata, periferia di Cantù, dove i ladri, stavolta, nell’ultima azienda visitata, hanno lasciato un machete insanguinato, avvolto in uno straccio. Chissà cosa pensavano di trovare, nella notte tra lunedì e ieri, in una ditta di lucidatura del legno. Si sono dovuti accontentare di un computer di dieci anni, portato via dalla scrivania. I ladri, per entrare, hanno spaccato due diversi vetri. E questo potrebbe spiegare il machete sporco di sangue, usato forse come strumento di sfondamento. In un modo tale, questa la prima ipotesi, da farsi male.

Sempre che non vi siano altri retroscena. Intanto, i Carabinieri di Cantù, arrivati sul posto nelle scorse ore, hanno avviato le indagini. Il furto si è consumato nella zona industriale già colpita in queste settimane, via Cesare Cattaneo, la strada di capannoni che da Cantù, tra Cascina Amata e Vighizzolo, porta verso il confine con Brenna, attraverso la rotatoria con via Brianza. Nel mirino, e non è la prima volta,l’azienda di lucidatura leccatura Walter Gatti.

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