Cantù, il blitz dei negazionisti
L’ospedale pensa a una denuncia

La condanna del sindaco: «I numeri parlano da soli». L’Asst Lariana: «Vicini al personale impegnato a contrastare l’emergenza»

«I numeri dei ricoveri e il suono della ambulanze valgono più delle parole». Commenta così il sindaco Alice Galbiati l’incursione avvenuta nei giorni scorsi all’ospedale Sant’Antonio Abate da parte di una persona che ha effettuato un video il 28 ottobre 2020, diffuso poi su Facebook, con lo scopo di dimostrare che l’emergenza Covid sarebbe solo un’invenzione della politica e dei media. Vicenda che potrebbe non chiudersi qui, dato che il Sant’Anna fa sapere che «nel ribadire tutta la vicinanza al personale impegnato a contrastare l’emergenza, valuteremo la possibilità di tutelare gli interessi e l’immagine di Asst Lariana in ogni sede». Un’iniziativa negazionista a livello nazionale, che ha visto girare video in tanti ospedali d’Italia. Nel caso di Cantù una persona è entrata nella sala d’aspetto del pronto soccorso per poi finire alla camera calda, l’ingresso delle ambulanze, dove c’è un solo mezzo di soccorso in quel momento. La sala d’attesa risulta poco affollata perché le direttive di Asst Lariana vietano che gli accompagnatori degli utenti possano restare al suo interno, inoltre i pazienti Covid accedono a un percorso presidiato che si trova esattamente dalla parte opposta dell’ospedale. Ma l’autrice del video conclude commentando che «è tutto molto molto tranquillo». Il primo a far emergere l’accaduto è stato Vincenzo Falanga, segretario Uil Fpl del Lario, che ha voluto difendere il lavoro degli operatori dell’ospedale : «Non ci sono aggettivi per rappresentare certi episodi e restiamo basiti da come venga distorta la realtà della sanità italiana». Il sindaco Alice Galbiati conferma la condanna di questa iniziativa: «Credo che il gesto si commenti da solo e i numeri dei ricoveri e il suono della ambulanze valgono più delle parole»,

(Silvia Cattaneo)

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