Cantù, niente posti letto
al pronto soccorso
«Andate dai medici di base»

Tutto esaurito in ospedale, a causa dei picchi dell’influenza: situazione al collasso

Era atteso, ed è arrivato: il picco dell’influenza ha portato al tutto esaurito il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate.

Tanto che in via Domea è stato istituito un vero e proprio osservatorio permanente, che ha disposto fino a domani il blocco dei ricoveri programmati, sia in area medica che in area chirurgica. Misure straordinarie perché straordinario è l’afflusso di pazienti con i sintomi o le complicanze dell’influenza. Il che si traduce in un esaurimento dei posti letto disponibili, nonostante il loro numero sia stato incrementato, ma anche in ore di attesa al reparto di emergenza urgenza e sala d’attesa gremita. Da qui l’appello dell’Asst Lariana a rivolgersi al medico di medicina generale, al pediatra di famiglia o al servizio di Guardia Medica, prima di prendere la strada del pronto soccorso, perché questi rappresentano un ottimo filtro per evitare situazioni di sovraffollamento e quindi lunghe attese per la presa in carico che a volte sfociano in momenti di tensione.

La maggior parte delle persone che in queste ore si sta presentando al Sant’Antonio sono pazienti anziani con gravi problematiche respiratorie, che non possono essere curate a casa.

Di norma il 118 trasporta in ospedale il 18-20% dei pazienti, ma in questi giorni scorsi la percentuale media è salita al 25%. La restante quota di accessi è caratterizzata da chi si presenta spontaneamente con forme lievi del virus. Dal 14 gennaio e fino al 3 marzo tanto al Sant’Anna quanto al Sant’Antonio Abate di Cantù sono stati attivati i posti letto aggiuntivi per far fronte al periodo di maggiore necessità di ricoveri legato alla diffusione dell’influenza e delle sue complicanze. Nella struttura canturina i posti letto sono 10, dedicati ai pazienti subacuti, e sono collocati nell’edificio P.

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