Cantù, ragazzi per gli anziani
con la cucina a domicilio

Progetto Chef a Porter per i giovani disabili del Gabbiano Dalla preparazione alla consegna a casa di persone sole. «Se avete bisogno chiamateci»

I ragazzi del Gabbiano, la cooperativa impegnata nella disabilità, a casa degli anziani soli. Per preparare loro il pranzo: “Chef a Porter”, l’originale iniziativa, che ora il Gabbiano vorrebbe allargare anche ad altre persone, nell’idea di poter proseguire quanto già avviato in precedenza. E combattere la solitudine.

«Parte dall’idea che le persone con disabilità non siano solo persone che devono essere assistite, ma anzi sono in grado fare qualcosa per gli altri - premette Luigi Colzani, presidente del Gabbiano - e un esempio sono i turni che abbiamo organizzato per le visite a Galliano o per le mostre. L’idea dello Chef a Porter è che i ragazzi si trovino con persone anziane, magari sole, con cui si concorda un momento condiviso». A incrociare le due situazioni, i ragazzi cuochi e i domicili degli anziani, così animati dall’arrivo della brigata, è un informale passaparola.

Dalla spesa al pranzo insieme

«Una volta individuate le persone dove si può andare a cucinare, pretesto per unire esigenze diverse - prosegue Colzani - i ragazzi, con un operatore, prendono degli accordi. Se la persona ha piacere, i ragazzi concordano quindi con chi li ospita a casa un menù. Vanno a fare la spesa. Portano le borse e tutto il necessario nella cucina della persona anziana. Mangiano insieme. Riordinano. Si fanno compagnia per qualche ora. E poi tornano a casa».

Il desiderio del Gabbiano è di allargare il giro degli anziani coinvolti dal progetto. «Per la verità - dice Colzani - non abbiamo tantissime richieste, se ce ne fossero di più saremmo contenti. Ad oggi, usciamo più o meno una volta alla settimana, c’è un gruppo che si occupa di questo».

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