Cantù, rotto un tubo al Fermi
Tutto il liceo a casa fino a lunedì

Il danno al sistema idrico ieri mattina durante i lavori di adeguamento antisismico: scuola senz’acqua. Ragazzi in Dad. La preside: «Che beffa, proprio ora che le assenze per il Covid si erano più che dimezzate»

Studenti, docenti e personale della segreteria del liceo Enrico Fermi, ieri, sono finiti a studiare e lavorare a distanza. Ma l’emergenza Covid non c’entra. Stavolta è colpa di una tubatura danneggiata che, attorno alle 9.30, ha lasciato l’istituto e il suo migliaio di ragazzi senz’acqua. Il che significa nessuna possibilità di usare il bagno, nessuna possibilità di lavarsi le mani. Inevitabile quindi rimandare tutti a casa.

Ci resteranno anche oggi e domani, sperando che il problema venga risolto il prima possibile e ci siano i tempi tecnici per sanificare tutte le aule e quindi poterci rientrare in tempo per lunedì mattina. Non è un periodo semplice per le scuole, alle prese con la quotidiana conta dei positivi e dei tamponi, con classi interamente in Dad e quelle che lo sono in parte. Per non farsi mancare niente, ieri mattina il Fermi ha avuto un’altra brutta sorpresa. Al liceo di via Papa Giovanni XXIII da qualche settimana è stato aperto il cantiere per un importante intervento della Provincia, trattandosi di un istituto superiore, per il miglioramento sismico.

Cantiere da 450mila euro

Lavori di messa in sicurezza per un importo di 450mila euro, che proseguiranno ancora un paio di mesi. Gli operai stavano effettuando degli scavi per realizzare dei plinti di cemento armato vincolati all’edificio quando hanno danneggiato una conduttura dell’acqua. «Ho immediatamente sentito il nostro responsabile della sicurezza Luca Messina – spiega la dirigente Erminia Colombo – che ha subito convenuto che fosse necessario rimandare a casa tutti gli studenti. Non è possibile tenere a scuola in presenza mille ragazzi senza la possibilità di usare i bagni e di lavarsi le mani, a maggior ragione durante la pandemia». Avvertiti anche l’ufficio Istruzione della Provincia, presto sul posto, e il Provveditorato. In tarda mattinata era già stata attivata la Dad, ormai purtroppo non più uno strumento straordinario, pur dando il tempo a tutti i ragazzi di arrivare a casa, compatibilmente con le corse degli autobus. Smart working anche per la segreteria.

Salvati dalla didattica a distanza

Per sicurezza gli studenti resteranno in Dad anche oggi e domani. «Vedremo quale sarà la situazione sabato – prosegue la dirigente – perché una volta conclusi i lavori per la riparazione sarà necessario avere anche il tempo per sanificare tutte le aule prima di poter riprendere le lezioni». Per una volta, insomma, la vituperata didattica a distanza, anche se il Covid non c’entra, permetterà di non perdere le lezioni: «Sì – conferma – è vero che è un ripiego rispetto a quella in presenza, ma almeno c’è. Dispiace, perché dopo i tanti positivi che le vacanze di Natale hanno portato con sé, oggi i numeri stavano calando in maniera evidente, attualmente erano 43». Solo a inizio gennaio erano 114, il triplo.

«Purtroppo quando si lavora possono accadere anche queste cose – commenta il dirigente del settore Opere Pubbliche della Provincia Bruno Tarantola –- Ci sono stati molti rimaneggiamenti, e si contava di non intercettare quella condotta. La riparazione avverrà in tempi brevi. Si tratta di opere di messa in sicurezza molto importanti e necessarie per le scuole comasche, speriamo non succeda più nulla di simile».

Silvia Cattaneo

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