Cantù, vendevano le auto
ma poi non le consegnavano

Due uomini sono stati arrestati dai carabinieri. Gestivano Top Cars ed erano riusciti a raggirare 25 persone

I carabinieri della Compagnia di Cantù hanno arrestato due uomini per il reato di bancarotta fraudolenta aggravata, in concorso e di concerto tra loro. Il primo è stato arrestato in aprile, il secondo si è costituito in questi giorni. Erano riusciti a truffare 25 persone, sempre con lo stesso sistema. Si facevano pagare la vettura acquistata dal cliente ma poi non si presentavano all’appuntamento.

Così facendo hanno provocato volontariamente il fallimento della società Top Cars, che i due amministravano, intascando le somme di denaro percepite senza corrispondere alcun prodotto ai clienti. Il primo responsabile, un uomo di 32 anni, domiciliato nella provincia di Milano, responsabile del reato di bancarotta fraudolenta aggravata, è stato arrestato dai militari del nucleo Radiomobile della Compagnia di Cantù eseguendo l’ordine di custodia cautelare emesso dal Gip del Tribunale di Como.

Il secondo responsabile, 33enne, si era reso irreperibile nel corso delle ultime settimane e dopo l’arresto è stato portato alla casa circondariale di Bergamo.

L’indagine è scaturita a seguito di segnalazione pervenuta lo scorso 13 settembre 2018, quando, Radiomobile di Cantù sono intervenuti dal concessionario “Top Car sas” in via Ginevrina da Fossano n. 17 (il quale aveva preso in affitto i locali dalla “Simpaty Car”), dove alcuni utenti lamentavano una truffa da parte dei rivenditori della citata concessionaria.

Le successive indagini condotte dai militari hanno consentito di appurare che i titolari della società, attraverso raggiri ed artifizi, avevano illecitamente conseguito ingenti profitti, incassando oltre 300mila euro.

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