Capiago, addio a Luigi Gaverini
Costruì la casa degli incontri cristiani

Aveva iniziato come semplice muratore, prima di avviare la sua impresa edile

«Sono stato fortunato, ho avuto vicino a me il Padreterno, ho sempre seguito e ascoltato Lui, e Lui mi ha sempre guidato», diceva.

Il lavoro a cui era più legato, anche se ogni costruzione per lui era come un figlio, era la Casa Incontri Cristiani in Faleggia, dove si trovano i dehoniani, cupola con gettata di cemento armato a vista.

Luigi Gaverini, imprenditore edile di Capiago, è morto a 90 anni.Domani, mercoledì, alle 15 - mezz’ora prima, il rosario - i funerali saranno celebrati nella chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, a Capiago. Nato nel 1930, Gaverini ha cominciato a fare il muratore da bambino, a 10 anni, con l’Europa nella Seconda Guerra Mondiale. «Papà era il primo di sette fratelli - ricorda la figlia Loretta, che oggi lo piange insieme al fratello Oscar, alla mamma, moglie e vedova Maria Cuccarollo, e ai due nipoti, Andrea e Valerio - Era un uomo con un carattere molto forte, molto leale e generoso, uno di quegli uomini cresciuti nel Dopoguerra che si sono rimboccati le maniche e hanno ricostruito un Paese. «Erano arrivati dalla Bergamasca, lui e sei fratelli minori - aggiunge - la mamma l’aveva mandato a lavorare perché non c’erano soldi. Scalzo: il suo datore di lavoro gli aveva comprato le scarpe, a lui e ai suoi fratelli, dopo che aveva capito il motivo per cui mio papà poi tornava al lavoro di nuovo senza le scarpe. È stato il braccio destro dell’Impresa Cappelletti Molteni. A quarant’anni poi aprì la sua ditta. Arrivata a contare, fino a qualche anno fa, anche 40 persone».

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