Capiago Intimiano, i ladri acrobati tentano il furto in casa. E lui inventa un sistema anti intrusione

Sicurezza L’allarme ha messo in fuga i malviventi, il residente è passato alla controffensiva. «Ho pensato di rendere loro la vita difficile bloccando la portafinestra con un cavetto»

I ladri che di nuovo arrivano per l’ennesima volta nella zona di via Monticello, a Intimiano, con un’arrampicata al primo piano e una finestra presa d’assalto. L’allarme si è messo a suonare. E i ladri hanno mollato il colpo.

A differenza del residente che ha subito il tentativo: resosi conto che l’antifurto potrebbe non bastare, vista la perizia manuale sugli infissi dei malviventi, ha deciso di passare al fai-da-te nel vero senso della parola. Con un lavoro di bricolage, ha ideato un blocco per le finestre. «Con un po’ di praticità e nemmeno 10 euro di investimento, si può provare a rendere la vita più difficile a questi ladri».

Testimonianza

A riferirlo, Massimiliano Biffi, il quale, in questi giorni, ha avuto a che fare con un ritorno dei ladri nella zona in cui vive.

«In quel momento, da poco, in casa non c’era nessuno: saranno state circa le 20, all’imbrunire - dice - Si sono arrampicati al primo piano e hanno provato a forzare la basculante con un piede di porco: hanno lasciato un piccolo segno. L’antifurto è scattato: sono tornato di corsa a casa. Non so se sia stata una casualità o se i ladri in qualche modo siano riusciti a scaricare la batteria della centralina di un altro antifurto al piano terra».

«Mi risulta che, in alcuni casi, i ladri bucano il serramento con un trapano a batteria, nello spazio tecnico del telaio tra vetro e profilo in alluminio. Entrano con un tondino pieghevole nel foro, largo più o meno come un dito, e riescono a far girare la maniglia: il vetro antisfondamento non serve a niente. Bisogna ammettere che manualmente sono anche bravi: se andassero a lavorare probabilmente li assumerebbero. Ho deciso quindi di apportare una piccola modifica alla finestra», dice Biffi.

Spesa di dieci euro

«Da parte mia, mi sono ingegnato a mettere un cavetto di acciaio utilizzato per i freni della bicicletta - spiega - si fora la maniglia, si inserisce un pallino come fermo, sul muro si mette un tassello con l’anello e si fa una specie di moschettone. Con non più di 10 euro, e una mezz’oretta di lavoro, si rende un po’ più difficile l’effrazione».

L’ideale, sarebbe evitare i continui ritorni. «Succede che il cittadino - aggiunge - si trova qualcuno in casa, chiama le forze dell’ordine ma nel mentre questi spariscono a piedi nei boschi. Forse per prendere questi signori servirebbero due o tre pattuglie, qualcuno nel bosco, dove fare appostamenti e vedere chi sono questi signori che girano di sera e di notte. Chi li ha visti afferma che girano pure a volto scoperto».

Il Controllo

Il Comune ha aderito al Controllo del Vicinato. In via Monticello, da poco esiste già un gruppo informale: ci sarà l’ufficialità e il collegamento con i tutori della sicurezza.

«Bene che anche il Comune abbia aderito - conclude Biffi - La chat è molto utile: nel momento in cui ci si scrive, saltano fuori tutti a vedere con la pila, e l’attenzione diventa massima. E diventa difficile fare come un paio d’anni fa, quando sono andati di casa in casa, come un’ape sui fiori: inaccettabile».

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