Cermenate, meno tasse
a chi riapre un negozio

Il Comune vara il regolamento che concede sgravi fiscali a chi avvia un’attività chiusa da sei mesi

Un sostegno al commercio di vicinato, oggi in affanno per la concorrenza della grande distribuzione e la pressione fiscale. E l’obiettivo, ora, è anche cercare di individuare agevolazioni anche per le imprese, che pagheranno un conto salatissimo all’emergenza Coronavirus. Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità il regolamento per l’erogazione di contributi finalizzati al sostegno del commercio locale, premiando la riapertura di negozi chiusi da almeno sei mesi o l’ampliamento di quelli esistenti. Il termine per poter aderire è stato prorogato fino al 30 settembre, quindi c’è tutto il tempo necessario per prendere visione del documento.

Seduta a porte chiuse

Seduta che si è tenuta a porte chiuse, per via delle restrizioni imposte per cercare di contenere i contagi. La prossima, il 18, vedrà una novità, la trasmissione in streaming della riunione, così che i cittadini possano assistervi da casa senza alcun rischio. Il regolamento incentivante deriva dal decreto legge del 2019 in materia di misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi. Per queste attività è previsto un abbuono dal pagamento dei contributi comunali – ovvero Tari, Tasi, Imu, Cosap/Tosap, Imposta sulla pubblicità – per tre anni, nel caso in cui si tratti di un esercizio chiuso che abbia riaperto da almeno sei mesi oppure di un negozio che si sia ampliato per almeno il 30% della superficie. Sono escluse dalle agevolazioni le attività di compro oro, nonché le sale per scommesse o che detengono al proprio interno apparecchi per il gioco d’azzardo.

«Siamo molto contenti di questo regolamento – commenta il sindaco Luciano Pizzutto – che ha ottenuto parere favorevole dall’unanimità del consiglio. Si tratta di un obiettivo che era contenuto anche nel nostro programma elettorale, perché vogliamo sostenere il commercio locale, aiutare per quanto possibile i negozi a restare aperti».

Sei attività con i requisiti

In tutto sono sei le attività presenti in paese che hanno i requisiti per aderire, che nelle scorse settimane hanno già ricevuto dal Comune una lettera che spiega come presentare domanda. Il prossimo passaggio, ora, sarà cercare di capire se e come sia possibile aiutare le imprese, che subiranno danni importanti dall’emergenza Coronavirus: «Ora – conferma Pizzutto – stiamo valutando se sia possibile individuare delle agevolazioni per le aziende e per le altre attività, dato quello che sta accadendo».

Sempre nell’ottica di favorire il commercio locale, nel parco di via Scalabrini sono stati recentemente istituiti sei nuovi posti auto. Sosta veloce, concessa mezz’ora, il tempo di una commissione, per dare una mano ai sempre meno numerosi negozi di vicinato. E per aiutare le serrande a restare alzate la volontà dell’amministrazione comunale è procedere a una graduale regolamentazione delle aree di sosta del centro, introducendo il disco orario, per favorire una maggior rotazione nel loro utilizzo. 
S.Cat.

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