Code di 14 ore al pronto soccorso
Ma Asst replica sull’ospedale
«Investiti 12 milioni per Cantù»

Protesta di un anziano utente: «In attesa dalle 10.30 alle 23.40 al Sant’Antonio Abate, è assurdo». L’azienda risponde annunciando lavori di ampliamento e il direttore generale Banfi assicura un impegno per potenziare la struttura e valorizzare la vocazione per gli acuti

Entrare al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate la mattina, in sala d’attesa, e rimanervi per tutto il giorno, fino a tarda sera: dalle 10.30 - si potrebbe dire: dopo colazione - a poco prima di mezzanotte, per un totale di 14 ore.

È quanto successo lunedì a un 73enne di Cantù, a cui è stato assegnato un codice verde. In una giornata, afferma, da 14 ore almeno per un altro utente. E con lungaggini per altri - la mattina, erano una trentina - spazientiti.

Al punto che qualcuno, lavoratore in Svizzera, ha preferito infine dirigersi oltre confine, al pronto soccorso di Chiasso. Asst Lariana, proprio in queste ore, ricorda come l’ospedale di Cantù sia interessato da un investimento da 12 milioni di euro: previsti, tra i vari cantieri, anche l’ampliamento e la riqualificazione, con tanto di adeguamento della strumentazione, del pronto soccorso di via Domea.

La denuncia di un anziano

L’anziano ha deciso di contattare La Provincia per rendere pubblico quanto da lui vissuto. «Sono entrato lunedì mattina alle 10.30, dopo essere stato dal medico di base per un malessere. Il dottore mi ha detto: vada subito in pronto soccorso. Per me poteva essere anche un infarto, ero preoccupato - racconta - Alle 11.50 mi è stata misurata la pressione, regolare. Mi è stato detto di aspettare in sala che poi mi avrebbero chiamato. Ebbene: sono riuscito poi a entrare la sera, attorno alle 21. Una giornata in cui c’era anche gente imbufalita che gridava allo sportello. Per vie traverse, ho saputo che causa ferie c’era un solo medico. C’è chi è andato al pronto soccorso di Chiasso. Un altro, entrato alle 8 del mattino, è uscito alle 22. Io: alle 23.40. Per fortuna, comunque, era solo un problema di disidratazione».

Asst Lariana ricorda come gli investimenti, anche futuri, sull’ospedale di Cantù, siano pari a 12 milioni di euro. Alcuni dei cantieri si sono già chiusi, e i nuovi reparti sono già operativi, mentre per altri interventi si è in progettazione.

Per l’astanteria 850mila euro

Da sottolineare: l’intervento di ampliamento e riqualificazione che interesserà, in particolare, proprio il pronto soccorso, 850mila euro, finanziato con 500mila euro dal fondo del Sistema sanitario nazionale e 350mila euro di donazioni. In fase di progettazione definitiva-esecutiva anche l’adeguamento di strutture e impianti sempre del pronto soccorso, 430mila e 660 euro. Per il potenziamento degli impianti aeraulici e dei gas medicali, l’investimento di 2 milioni di euro consentirà di migliorare ulteriormente il condizionamento di tutti gli spazi.

«Continuiamo ad operare per potenziare e valorizzare l’ospedale di Cantù - sottolinea il direttore generale di Asst Lariana Fabio Banfi - Questo percorso passa per il consolidamento della sua vocazione come presidio ospedaliero per acuti».

Oltre agli investimenti descritti: «Rilevo come all’interno della direzione strategica di Asst Lariana quattro direttori di Dipartimento provengano da Unità operative di Cantù - aggiunge il direttore generale - Queste sono evidenze utili ad archiviare qualsivoglia presunta disattenzione nei confronti dell’ospedale da parte di questa direzione».

Intanto, con la chiusura dei reparti Covid, l’ospedale di Cantù ha ripreso nelle scorse settimane le consuete attività.

Christian Galimberti

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