Como dice addio a Roby,
l’”uomo dei dischi”
Ispirò la storia del pirata laghée

Morto improvvisamente Roberto Albaredo, storico commesso del negozio Frigerio Dischi in via Garibaldi

Un lutto tra gli appassionati di musica comaschi, ieri: un grande cordoglio si è raccolto attorno alle vetrine di Frigerio Dischi in via Garibaldi alla notizia dell’improvvisa scomparsa di Roberto Albaredo, per tutti semplicemente “Roby”, 53 anni, colpito da un arresto cardiaco, che dietro al banco di quel negozio ha trascorso gli ultimi venticinque anni della sua vita dopo avere lavorato, sempre nello stesso ambito, al Music Maker di Cantù.

Una commozione che ha avvolto la moglie e la figlia, di soli dieci anni, di cui Roby parlava sempre con la luce negli occhi: la sua famiglia era l’unico argomento che poteva realmente mettere in secondo piano la sua grande passione, quella per la musica, da ascoltare, da collezionare, da vendere a un gruppo di affezionati clienti e anche da far ballare in quelle occasioni in cui si proponeva come deejay, sempre pronto a estrarre dal cappellino - era raro non vederglielo indosso - qualche chicca che avrebbe lasciato a bocca aperta tutti. Allo stesso modo sono tantissimi i comaschi che possono raccontare di avere conosciuto artisti, musicisti, album solo grazie ai suoi consigli, perché il contatto umano non potrà mai essere sconfitto da nessun algoritmo dei venditori on line. Perché l’algoritmo non ti telefona, un rito settimanale, per raccontarti i nuovi arrivi, e non da semplice venditore, ma da amico che sa di parlare con altri appassionati. Non mancano quelli illustri: ieri anche Davide Van De Sfroos non ha voluto far mancare la sua voce affidando a Facebook un video che mostra l’artista lariano sensibilmente scosso da questa bruttissima notizia. «Sono rimasto molto colpito e amareggiato dalla scomparsa di Roby – sospira l’artista laghée – Nei 25 anni che ha lavorato lì potete immaginare quanti incontri, discorsi, provocazioni, scoperte sul mondo della musica, ma anche del cinema. Era una persona con cui era bello parlare della musica degli altri e non solo della propria».

Alle sue spalle un mobile pieno di cd: «La maggior parte di questi dischi sono stati comprati lì e almeno la metà mi è stata consigliata proprio da Roby». Tanti anni fa, pensando alla figura di “Capitàn Slàff”, il pirata del lago, Davide aveva confidato che quando aveva creato quel personaggio, aveva in mente proprio lui, perché aveva un’aria da duro, ma aveva un cuore tenerissimo. Ieri all’Ospedale Sant’Anna è stata allestita la camera ardente per un ultimo saluto.

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