Covid, da Alzate a San Fedele Intelvi
«Cinquanta chilometri per un tampone»

La vicenda di una coppia “positiva” che deve sottoporsi al test di controllo

«Siamo in quarantena e non possiamo nemmeno uscire di casa per fare la spesa, dopo che ci è stata riscontrata una leggera positività al Covid. Eppure Ats ci ha fissato l’appuntamento di un tampone di conferma a 50 chilometri di distanza: da Alzate, dove abitiamo, dovremmo andare a San Fedele Intelvi. Posso capire, se non Erba o Cantù, magari Como, o anche Lecco. Ma San Fedele Intelvi? Assurdo». È la storia che vede protagonisti due coniugi di Alzate raccontata da “La Provincia” di domenica 15 novembre. «Abbiamo chiesto per un tampone di guarigione all’Ats io e mia moglie, ci hanno dato un appuntamento alla Croce Rossa di San Fedele Intelvi alle 8.58, noi abitiamo ad Alzate Brianza. Ma sono dei fenomeni, siamo solo a 50 chilometri di distanza». Tra andata e ritorno, totale di 100 chilometri, tra strade provinciali, statali, traffico. Tempo, benzina, disagi. Tutto questo, per un tampone, dall’esito, si prevede, negativo. «Il 1° novembre sia io che mia moglie siamo risultati positivi: tampone e Erba. Passano i giorni, a un certo punto ci chiama una dipendente di Ats, per chiedere i contatti che abbiamo avuto per il tracciamento. Abbiamo dovuto quindi attendere una successiva chiamata per il tampone di guarigione. Doveva avvenire in questi giorni. Ma niente. Abbiamo ricontattato questa dipendente. Ci vengono inviate due mail: una a me e una a mia moglie. Ci viene detto: andate pure dove volete, non c’è problema. Siamo andati a Erba ma il personale presente ci ha detto che era necessaria la prenotazione. Quindi la comunicazione che io e mia moglie dovremo andare alle 8.57 presso la Croce Rossa, vicino alla piscina comunitaria, a San Fedele Intelvi. Quindi: a 50 chilometri di distanza. In tutt’altra zona. E pensare che non possiamo neppure uscire di casa». Possibile che per un tampone di controllo si debbano fare 50 chilometri pur avendo a poca distanza gli ospedali e i servizi di Como, Cantù ed Erba? Ats Insubria non pare sorpresa più di tanto: «Pur senza entrare nel caso specifico - dicono dal quartier generale di Varese - è possibile che per l’iperafflusso di questi giorni, al fine di garantire a tutti il tampone di guarigione nei tempi prefissati, si sia costretti a smistare i pazienti in sedi lontane dalla loro abitazione». Ma 50 chilometri sembrano davvero troppi.

(Christian Galimberti)

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