Delpini ai giovani di cantù
«Non dimenticate di essere felici»

È iniziata ieri la visita pastorale dell’arcivescovo Si è rivolto anche ai genitori: «Seminate speranza»

L’arcivescovo di Milano monsignor Mario Enrico Delpini ha iniziato ieri poco dopo le 17.30 la sua visita pastorale alla comunità canturina di San Vincenzo, dal cimitero maggiore: un omaggio alla città, alla sua storia, alle numerose generazioni che si sono alternate nei secoli. Ad accoglierlo il prevosto, don Fidelmo Xodo e un gruppo di scout che gli hanno consegnato una tavola con tutta una serie di messaggi.

Nel successivo incontro con i giovani che si è tenuto nella chiesa parrocchiale di San Michele prima della messa solenne, alle 17.50 l’arcivescovo ha ricordato ai giovani presenti il senso della visita pastorale: «è l’occasione per la verifica del cammino di una comunità, per ascoltare il Vescovo che indica i percorsi irrinunciabili per tutta la chiesa diocesana. Ne deriva la responsabilità educativa verso le giovani generazioni, che crescono nelle nostre case, negli ambienti delle nostre comunità: sono alla ricerca di significato per la loro vita. Verso di loro e verso tutti abbiamo la responsabilità di offrire una testimonianza concreta».

Si è rivolto poi ai giovani presenti con parole molto semplici, donando a ciascuno un’immaginetta sacra e ricordando la «semplice gioia della fede. Vedete il colore azzurro dominante in questa immagine sacra: Non perdete oggi l’occasione per amare. Non lasciate che nessuno vada via da voi senza un sorriso. Non sottovalutatevi mai: siete fatti ad immagine di Dio. Non dimenticatevi mai della vostra vocazione ad essere felici».

Rivolgendosi poi ai genitori presenti con i più piccoli ha ricordato la necessità di sentirsi sempre all’altezza del ruolo educativo: «Non dite che non vi sentite preparati ma amate i vostri figli e trasmettete loro un messaggio di fede. Il frutto che ci è possibile portare non è una quantità di risultati, ma una seminagione di speranza, di significato. Il nostro impegno deve abbracciare tutta la società; la nostra presenza nel sociale, nel politico sia una manifestazione che il Signore volge lo sguardo benevolo sul suo popolo».

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