Eventi estivi, Comune soddisfatto
«Cantù ha fatto meglio di Como»

L’assessore Ferrari entusiasta per la riuscita delle iniziative in città e periferia: «D’ora in poi la formula di quest’anno dovrà rimanere un punto di riferimento»

Si avvia alla conclusione il calendario delle manifestazioni estive, ma il sipario si chiude su un bilancio più che positivo, per l’amministrazione comunale canturina. Buoni numeri, buon riscontro, buoni rapporti creati con le categorie tanto che, su questo fronte, secondo l’assessore alla Cultura Matteo Ferrari, Cantù è riuscita a fare anche meglio di Como: «Credo che il successo ottenuto porti la città al primo posto sul territorio provinciale. Nessuno, neppure il capoluogo, ha presentato una proposta come la nostra e raccolto i nostri risultati».

La strada da seguire, anche negli anni a seguire, deve essere questa, se ne dice certo. E in questo caso la stoccata è al tentativo della passata amministrazione targata Lavori in Corso di una proposta definita di qualità – Cantugheder – nel parco di Villa Calvi. Quest’anno non si è proceduto individuando un unico soggetto, sono stati in sei a organizzare il cartellone Cantù Estate e a dividersi il budget di 42mila euro messo a disposizione da piazza Parini. La parte del leone l’ha fatta Pro Loco Per Cantù, affiancata da cooperativa Mondovisione, cooperativa Controluce di Seregno, Pro Loco Pro Cantù, Teste di Legno per il Mondo e Teatro Gruppo Popolare di Como.

«Credo sia oggettivo il successo ottenuto – conferma il forzista Ferrari – in termini di gradimento, di feedback e di spettatori. Abbiamo garantito alla nostra cittadinanza un presidio ludico e culturale, con un’offerta diversificata come non si ricorda negli anni passati».

Dal liscio al teatro in Corte San Rocco alle sonorità più ricercate dei concerti organizzati da Andrea Parodi con Storie di Cortile. Fino al cinema all’aperto, che anche all’ultima serata, nonostante il trasferimento al teatro San Teodoro per pioggia, ha richiamato quasi 200 persone.

«Questo – prosegue – vuol dire che il centro vive, che vuole vivere. La formula è adatta e non a detta mia, che potrebbe essere di parte, ma anche degli stessi uffici, delle associazioni, degli artisti che hanno partecipato. Ho già richieste di appuntamenti per l’anno prossimo».

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