Feste di piazza, Molteni promette
«Basta con la burocrazia»

Il sottosegretario contesta alla festa leghista di Cantù le norme troppo restrittive della circolare Minniti: «Così si danneggia il mondo del volontariato»

Il nuovo governo vuole portare il cambiamento, e per questo, ha annunciato il sottosegretario (canturino) all’Interno Nicola Molteni, domenica sera alla chiusura della 27esima edizione della Festa della Lega, Circoscrizione di Cantù, si punta a cambiare anche alcune delle leggi in vigore.

A partire dalla Fornero, ma anche da questioni apparentemente più piccole, come quella del decreto Minniti, che ha imposto rigorose normative di safety e security per l’organizzazione delle manifestazioni di piazza.

Creando non pochi disagi e malumori tra gli amministratori degli enti locali e soprattutto le associazioni, sulle cui spalle ricadono i costi in questione. Tanto che a molte iniziative si rinuncia. Per il gran finale della festa, al parco Mamete di Cascina Amata, sono arrivati Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del consiglio - e di fatto il numero due nazionale della Lega - e Stefano Candiani, che lo è all’Interno come Molteni. E anche Antonio Rossi, sottosegretario anche lui, ma in Regione, con delega ai grandi eventi sportivi.

«A me le parole non mancano – ha esordito Nicola Molteni, letteralmente acclamato dai presenti - ma vi devo dire che sono molto emozionato perché questa è la mia città, la mia festa, il mio popolo, la mia gente, le mie famiglie. Mi auguro di essere all’altezza della grande responsabilità che mi avete dato».

«E c’è una legge, piccola ma che sta creando tanti disagi ai sindaci - aggiunge -, ai territori, alle associazioni e alle pro loco per cui organizzare le feste, le sagre che rappresentano il territorio, diventa difficile. Perché la circolare Minniti imputa i costi di safety e security alle associazioni. Con Stefano (Candiani) e con Matteo Salvini stiamo lavorando per modificare questa legge che sta danneggiando il mondo del volontariato, mondo che io ringrazio».

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