Figino, ora il Green pass funziona
«Ma in molti sono bloccati»

I coniugi avevano ricevuto una sola dose dopo aver contratto il virus «Alcune famiglie ci hanno contattato e sono nella nostra stessa situazione»

Dopo l’articolo de La Provincia, la coppia di Figino ha risolto il suo problema con il Green pass: l’errore, per marito e moglie, guariti dal Covid mesi fa e vaccinati con una sola dose, come reputato opportuno dal medico, è stato sistemato da qualche parte tra Regione Lombardia e il Ministero della Salute.

E ora hanno il via libera per entrare negli spazi al chiuso di pizzerie e ristoranti. Ma emerge un particolare che potrebbe avere sfumature piuttosto incredibili. «Ci hanno contattato famiglie nella nostra condizione, una di Cantù e una di Inverigo: una famiglia ci ha detto che per risolvere il problema si sono sottoposti a una dose di vaccino in più». Talmente non è semplice uscire dal limbo burocratico.

Si erano rivolti al giornale Massimiliano Branduardi, 54 anni, e Antonella Mauri, 51, sino all’altro giorno costretti a una vita limitata, in virtù di un banale errore di assegnazione del numero delle dosi: alla loro certificazione, anziché il previsto “1 su 1”, disposto anche dal medico, in virtù dell’aver già contratto il virus, era stato assegnato un “1 su 2”. Conseguenza: la procedura di profilassi, per loro, terminata, risultava così incompleta. A rischio anche la vacanza con viaggio aereo da tempo messa in calendario.

Ore passate ai telefoni dei call center della sanità: nulla. Quindi, l’appello via giornale. Finché, nel primo pomeriggio di sabato, a poche ore dalla pubblicazione dell’articolo, ecco la soluzione del problema. «Mi è arrivato un nuovo codice da scaricare - spiega Branduardi - l’ho scaricato, scansionato, e l’applicazione per leggere il Green pass, ora, lo dà come valido: quindi, hanno corretto i nostri Green pass».

(Christian Galimberti)

© RIPRODUZIONE RISERVATA