I ladri di rame ampliano area d’azione
Rubati due pluviali, stavolta a Capiago

Presa di mira la Curt dei Birun, che dà sull’area verde esterna al ristorante Pashà. Prima di via Umberto I era toccato di recente ad Alzate Brianza, Anzano del parco e Monguzzo

I ladri di rame hanno scoperto una nuova terra di ruberie: Capiago. Dove sono passati per prendersi, quanto più desiderano: i pluviali in rame.

Per loro, al netto del rischio di una condanna per furto, con tanto di arresto in flagranza di reato se colti sull’istante, è pur sempre qualcosa con cui racimolare qualche soldo, nell’illegalità della ricettazione.

Il mercato nero

I tubi finiscono infatti sul mercato nero. Il rame, rispetto al passato, è aumentato anche di valore: visto il generale rincaro delle materie prime, la convinzione dei ladri potrebbe essere quella di ricavare qualcosa in più rispetto al passato.

In realtà, il costo del rame usato sarebbe abbastanza costante, attorno ai 4 euro al chilo. Ancora meno se in cattive condizioni. Altra cosa rispetto al rame puro. Che vale circa il doppio: 8 euro e 50 centesimi al chilo. Ed è in rialzo costante.

Probabilmente si tratta della stessa banda che sta girando tra l’Erbese e il Canturino. Dopo Anzano del Parco, Monguzzo e Alzate Brianza, ora tocca a Capiago. I pluviali sono spariti dalla parete della Curt dei Birun, civico 3 di via Umberto I, che confina con l’area verde aperta al pubblico in cui si trova la pizzeria ristorante Pashà. Difficile stabilire con esattezza il momento in cui i ladri sono entrati in azione. Anche se la sensazione è che la ruberia sia avvenuta subito dopo il tramonto, nel tardo pomeriggio.

Il blitz

I ladri hanno agito in un punto poco visibile del cortile utilizzato come parcheggio della pizzeria. Probabile che abbiano agito con la consapevolezza di non essere visti. Possibile che si siano portati una scala: il punto in cui i due pluviali asportati sono spariti è a quattro metri da terra.

A meno che, in due, siano riusciti a “fare scaletta” con il corpo. Ma, in questo modo, avrebbero faticato a manovrare sui due tubi per portarseli via.

Probabile che almeno uno dei due abbia raggiunto in qualche modo il tetto attraverso un passaggio su altre coperture, più raggiungibili.

Alcune sere fa, qualcuno ha avvertito un colpo diverso dal solito, all’esterno. La scoperta, di queste ore: due tubi spariti, circa quattro metri per ogni pluviale. In tutto, otto metri. I proprietari sono consapevoli di non essere né i primi né gli ultimi a dover subire un furto del genere. La certezza è che l’intervento di sostituzione dei tubi avverrà nel segno di un diverso materiale: giusto per evitare problemi, si userà la plastica.

Anche perché rimettere di nuovo il rame significherebbe riportare il metallo sotto gli occhi dei ladri. I tubi erano stati messi venticinque anni fa. In un quarto di secolo, nessuno aveva pensato di portarseli via. Ma c’è sempre una prima volta.

Christian Galimberti

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