Il basket i di ieri e di oggi
per l’addio al “Carluccio”

I protagonisti della storia sportiva del basket canturino ai funerali di Lietti: «Un personaggio unico, precisissimo e al tempo stesso trasgressivo»

Ci avrebbe costruito un racconto che poteva abbracciare la storia di più di cinquanta anni della Pallacanestro Cantù, Carlo Lietti, nell’osservare i volti di quanti, accanto al figlio Roberto ed ai suoi familiari, hanno voluto salutare per l’ultima volta “il Carluccio” ieri mattina nella chiesa di San Teodoro, assieme alla rappresentanza, nella persona dell’assessore Paolo Cattaneo, dell’amministrazione comunale della città di Cantù.

Un racconto che poteva partire dai primi anni ’60, con l’ex giocatore Fulvio Meroni, proseguendo con Alberto De Simone ed il primo scudetto di Cantù e poi via via, sul campo, Giorgio Cattini, Umberto Cappelletti e Maurizio Maspero. E dirigenti ed allenatori, da Pietro Caldera e Gino Casamassima, rispettivamente dirigente e vice allenatore del biennio con due Coppe dei Campioni, a Fabrizio Frates, coach dell’ultima Coppa Korac vinta dal club biancoblu, e Dionigi Cappelletti, fino all’attualità di Sergio Borghi, Giorgio Gerosa e Antonio Visciglia fra i tecnici; con la continuità societaria rappresentata da Lorena Broggi, Gino e Giudy Giofré, Vincenzo Casamassima e Walter Bellotti, con Alessandro Corrado e, a chiudere l’ideale percorso dirigenziale, Sergio Paparelli assieme a Luca Orthmann, Daniele Della Fiori e Luca Rossini.

La lunghissima storia della Pallacanestro Cantù che Lietti ha vissuto interamente, per buona parte della quale ha avuto al fianco Gianni Corsolini, presente con la moglie Mara; una storia per raccontare la quale si sono appoggiati al Carluccio Giulio Mauri e Dino Merio. E con tutti loro c’era anche Bruno Arrigoni. Che lo ha ricordato come un personaggio al tempo stesso lucidissimo e trasgressivo.

Un ricordo di Lietti sul giornale in edicola giovedì 24 settembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA