Il Covid “grazia” la Giubiana
Quest’anno niente rogo a Cantù

A causa delle misure anticontagio salta dopo decenni il tradizionale evento programmato per l’ultimo giovedì di gennaio

Mai come quest’anno, probabilmente, i canturini avrebbero voluto buttare nel fuoco che arde la Giubiana le tante cose brutte del 2020 che ci si vuole gettare alle spalle. E avrebbero voluto scrutare nel rogo i segni premonitori di un anno positivo.

Ma ovviamente l’evento, per la prima volta in decenni, non potrà tenersi, visto che, da sempre fissato per l’ultimo giovedì di gennaio, è troppo vicino per pensare che l’emergenza sanitaria possa permetterne lo svolgimento in qualunque forma.

L’anno scorso la manifestazione, uno degli appuntamenti tradizionali più sentiti della città, è stata organizzata dall’Associazione Pro Loco Per Cantù, che avrebbe dovuto farlo anche quest’anno.

Il sodalizio guidato da Enrico Broggi, dato l’accordo in vigore, ha inviato una comunicazione ufficiale in municipio, mettendo nero su bianco la propria rinuncia per questa edizione e confermando la propria disponibilità nei confronti dell’amministrazione nel caso questa volesse proporre qualche iniziativa alternativa.

Ma un’alternativa alla Giubiana non è pensabile. Quindi, tocca darle l’arrivederci al 2022. Una macchina organizzativa che l’anno scorso ha coinvolto 135 persone. Copione consolidato, quello andato in scena, ma lo si era voluto rendere decisamente più spettacolare e con piglio teatrale con la condanna a morte della Giubiana letta al folto pubblico prima di appiccare il fuoco dalla cima del balcone del palazzo che ospitava la Standa, chiuso da anni.

Silvia Cattaneo

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