Il Sant’Anna lo ammette:
«Problemi al Pronto soccorso
Ora più finanziamenti»

Aumentano gli accessi, si rischia il collasso. Banfi: «La Regione ha riconosciuto il nostro lavoro e ci darà più fondi, in modo da ampliare i servizi»

Da settimane, complice il picco influenzale, i pronto soccorso di Como e provincia sono sotto assedio, le richieste d’aiuto sono tali da minare il funzionamento del servizio stesso. Il Sant’Anna non nega il problema e ha deciso di affrontarlo potenziando il settore dell’emergenza-urgenza.

A fronte di 71.510 pazienti che nel 2018 si sono rivolti al pronto soccorso di San Fermo il Sant’Anna è stato selezionato dalla Regione tra le strutture che dovranno rispondere in maniera preponderante ai bisogni acuti dei cittadini. In termini tecnici l’ospedale diventa un centro “di secondo livello” per l’emergenza-urgenza. «Significa che il Sant’Anna dovrà lavorare in prospettiva sull’emergenza-urgenza dismettendo i panni del presidio generalista - spiega il direttore generale dell’Asst Lariana Fabio Banfi - Non è un processo immediato, è di medio termine, è un lavoro che ci attende nei prossimi cinque anni. Il riconoscimento della Regione è un primo passo grazie al quale sarà possibile attrarre fondi, accedere a nuove risorse economiche, per riqualificare l’offerta».

Insomma l’emergenza, un settore alle cui porte bussa un numero sempre maggiore di cittadini, tutte persone che non si rivolgono alla medicina di base. L’ospedale di Cantù, per colpa di questo assalto al pronto soccorso, ha perfino bloccato i ricoveri programmati.

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