Il Sant’Elia premia gli studenti
Con le borse in memoria di Teo

Ieri a Cantù la consegna alla presenza della mamma del campione di golf morto a 15 anni: «Mi commuove vedervi, anche lui non rinunciava a impegnarsi nello sport e nella scuola»

Teodoro Soldati, Teo, era un campione, e non solo per le vittorie ottenute sui campi da golf, ma anche perché, nonostante gli impegni agonistici lo portassero spesso lontano dalla scuola, i suoi voti restavano ottimi.

Non aveva paura e non temeva i sacrifici, ed è questo che differenzia uno sportivo che arriva sul gradino più alto da chi si ferma un passo prima. Per questo il Sant’Elia di Cantù, l’istituto che ha frequentato fino alla sua tragica scomparsa, avvenuta nel luglio del 2015, ieri ha premiato gli studenti che si siano distinti per i risultati ottenuti, con la borsa di studio in sua memoria. La cerimonia si è tenuta in aula magna, in un clima di festa. Ultimo giorno di scuola in via Sesia.

Prima sono stati presentati i progetti portati avanti durante l’anno scolastico dai tre corsi – il liceo, l’indirizzo di Costruzioni Ambiente e Territorio ovvero l’ex Geometri, e il professionale – poi è stata la volta della consegna dei riconoscimenti.

L’obiettivo, ha sottolineato il docente Stefano Trombetta, celebrare i tanti successi conquistati, la prova «delle tante potenzialità che tutti voi riuscite a esprimere». Un momento dedicato a Teodoro Soldati, che di potenzialità ne aveva molte. Studente della 2CL, il ragazzo, intelvese di Laino e portacolori del Golf Club Lanzo, aveva 15 anni, che sarebbero diventati 16 di lì a poco.

La famiglia, per ricordarlo, ha scelto di donare annualmente una somma all’istituto, e si è deciso di utilizzarla per istituire questa borsa di studio, il cui scopo è rendere merito a chi dimostra che, con impegno e serietà, si possono raggiungere tanti traguardi.

«Vedervi mi riempie il cuore – le parole della mamma di Teodoro Soldati, Marina -. Quando Teo è mancato era 200° nel ranking dei golfisti dilettanti e disputava già gare in giro per il mondo, ma riusciva a perdere il minor numero possibile di giorni di scuola, perché ci teneva a essere il primo in tutto quello che faceva».

«È una spinta che lo sportivo ha dentro di sé - ha aggiunto - . Così come non aveva paura. La differenza tra chi arriva primo e chi resta un po’ sotto, è tutta qua. E fate pubblicità a questa scuola perché è una scuola speciale. Mantenetela così».

TUTTI I NOMI DEI PREMIATI SUL GIORNALE IN EDICOLA SABATO 8 GIUGNO

© RIPRODUZIONE RISERVATA