Impianti sportivi, esplode la rabbia «Contratto del Parini da annullare»

Cantù Il sogno è il nuovo palazzetto di corso Europa, la realtà il cantiere a rilento del palasport. Società esasperate. E del bando per le tensostrutture, annunciato per fine 2021, non c’è traccia

Il progetto per il nuovo palazzetto dello sport, dopo la presentazione ufficiale, si prepara a tornare in consiglio comunale, con l’intenzione di accelerare l’iter per arrivare a bandire la gara. Ma mentre si disegna il futuro degli impianti sportivi cittadini bisogna confrontarsi con il presente.

Il cantiere del palazzetto Parini ha già sei mesi di ritardo sulla data di consegna e al momento non è ancora possibile stabilire quando verrà terminato a causa delle materie prime, con costi in rialzo e difficoltà di reperimento.

«Il Comune dovrebbe essere più deciso – dice Ambrogio Molteni, presidente della Libertas Cantù di volley – risolvere il contratto e trovare un’altra impresa per concludere i lavori. Mi sembra di vedere il PalaTurra, una lenta agonia». Come si concluse allora, è noto, e quel che resta è un abbozzo di palasport in corso Europa, al posto del quale dovrebbe arrivare la nuova arena.

Doppio ritardo

L’avvio del cantiere era avvenuto nel settembre del 2020, dopo aver archiviato un ricorso in tribunale da parte dell’azienda seconda classificata. A causa di questi inconvenienti e di lavori di integrazione degli impianti sono state concesse via via alcune proroghe sul termine dei lavori, fissato infine per lo scorso 12 dicembre. Ma attualmente sono ancora in corso e non è possibile fissarne la fine. Il che, ha confermato Antonio Munafò, mette in seria difficoltà anche il Progetto Giovani Cantù. E poi ci sono le due tensostrutture che l’amministrazione ha finanziato ormai da tempo con mezzo milione di euro, una da allestire a Vighizzolo e una in centro, vicino alle scuole di via Colombo e alle Tibaldi, il cui scopo è sempre stato, nelle intenzioni, essere di supporto alle società sportive proprio a causa dell’impossibilità di utilizzare il palasport accanto al municipio.

Inizialmente ci si augurava potessero essere pronte per la fine del 2021, poi si è scivolati nel 2022. Al momento la gara per appaltare la realizzazione non è ancora stata bandita. Anche in questo caso, a complicare le cose, le significative variazioni nei preventivi e nei prezzi, oggi cambiati in maniera importante rispetto allo scorso anno.

Il grido di dolore di Bosa e Santoro

La prima, a Vighizzolo, è necessaria per risolvere la questione Pattinatori Mobili: la nevicata del dicembre di due anni fa ha danneggiato senza rimedio la tensostruttura che veniva utilizzata al Toto Caimi per gli allenamenti. Una delle società più vincenti in assoluto sul territorio, con 140 tesserati, 44 dei quali nelle liste federali, che gareggiano a livello agonistico, si trova quindi a non avere una palestra per allenarsi in inverno.

Un tema sentito, tanto che il campione di basket Beppe Bosa l’altra sera, partecipando alle premiazioni nell’ambito di Sport in Città, oltre a parole d’apprezzamento per l’evento ha riservato anche uno sprone a fare sempre meglio: «Complimenti a chi tutti i giorni combatte per riuscire a far giocare questo ragazzi nonostante le difficoltà con palestre e attrezzature che a Cantù, ultimamente, mancano».

E il general manager della Pallacanestro Cantù Alessandro Santoro ha espresso la propria preoccupazione sul fronte della logistica, perché «al di là dell’atavica passione per il basket che si respira in ogni luogo della città, devo, purtroppo, manifestare altresì una scarsa disponibilità di palestre».

Silvia Cattaneo

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