Inverigo, incendio al castello Crivelli
Brucia box: è un vandalismo

Mobilitazione alle 15,30 nell’ex cantiere: il tutto sotto gli occhi dei bambini che tornavano col pedibus

Non c’è pace per “il castello”. Villa Crivelli ad Inverigo è stata protagonista ieri pomeriggio di un incendio.

Il fuoco è divampato attorno alle 15.30 in uno dei box in costruzione nella zona oggetto di un piano di edilizia residenziale, rimasto incompleto dopo il fallimento della vecchia proprietà.

«È un atto vandalico, non ci sono dubbi - ha detto il sindaco Francesco Vincenzi, che è stato anche il primo a lanciare l’allarme richiedendo l’intervento dei Vigili del fuoco -.Dal mio ufficio in Comune, ho visto alzarsi una densa e scura nube di fumo e ho capito che c’era in corso un incendio». Il “nero” della nube ha preoccupato anche per la vicinanza della scuola, ma per fortuna le operazioni di spegnimento hanno subito circoscritto il fuoco.

«Probabilmente nel box c’era del materiale, anche plastico, che bruciando ha disperso anche un odore acre e fastidioso per la gola -ha proseguito Vincenzi -.Purtroppo però non è la prima volta che il Castello viene preso di mira».

«In questa circostanza gli autori sono entrati eludendo le transenne poste a chiusura dell’accesso e poi se ne sono andati via indisturbati, prima dell’arrivo dei mezzi di intervento». Mentre si stavano completando le operazioni di spegnimento, sono passati i ragazzi delle scuole, con il “pedibus”. Incuriositi hanno chiesto al sindaco cosa fosse successo.

E il primo cittadino, ha spiegato che «purtroppo ci sono delle persone cattive che si divertono a danneggiare, senza un vero motivo, le proprietà degli altri ». Villa Crivelli sembra proprio essere preda, come ha sottolineato anche Vincenzi, di una “maledizione”. Nei giorni scorsi è andata a vuoto la vendita all’asta, dopo il fallimento dell’attuale proprietà.

L’anno scorso, nella parte “storica”, era scoppiato un incendio, anche questo di origine vandalica, che aveva rischiato di compromettere anche la struttura muraria.

Senza dimenticare le numerose incursioni, che hanno messo a rischio alcune delle pregevoli opere seicentesche e settecentesche, affreschi del cinquecento e una sinopia trecentesca con la rappresentazione di un orso giocoliere.

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