Inverigo, la madre di Nicola
«Non dormo più dal dolore»

Il giudice archivia l’inchiesta per il ragazzo di 16 anni morto in minicar. «Non mi fermo qui, voglio andare avanti perché voglio sapere la verità»

«Io non dormo perché da nove mesi soffro, perché mi manca mio figlio. Mi chiedo se anche altri riescano a dormire».

Le parole, nel dolore di un madre che sembra essere senza fine, sono di Daniela Scicchitano, la mamma di Nicola Alcaro, il ragazzo di Inverigo, 16 anni, morto a bordo della sua minicar nuova lo scorso settembre, sulla provinciale Como-Bergamo, ad Anzano. Fatale lo scontro con un’auto. Per la giustizia, il caso è chiuso: il giudice per le udienze preliminari ha rigettato l’opposizione dei genitori all’archiviazione chiesta dal sostituto procuratore. Ma la madre non si arrende. «Non mi fermerò qui. Dobbiamo andare avanti perché la verità deve emergere. Mi è morto un figlio», dice.

La mamma di Nicola dice come non possa accettare quanto stabilito dal Tribunale di Como. Non è d’accordo nemmeno con quanto messo a verbale da alcuni testimoni. «Ci sono delle testimonianze che non tornano».

Nicola, la minicar ritirata dal concessionario in giornata, sette ore prima, si era scontrato frontalmente con un suv Jaguar F-Pace. Per la madre, Nicola non ha invaso l’altra corsia.

«Era al limite, sulla striscia bianca. Mi sono chiesta: ma chi era sull’altra auto non ha nemmeno l’1% di colpa? Come è possibile? A me il dubbio rimane».

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