Inverigo, palloncini per l’addio a Riccardo
«Non dimenticheremo il tuo sorriso»

Folla ai funerali del ragazzo di 27 anni vittima di una caduta sopra a Lezzeno. Attorno alla famiglia gli amici e i collaboratori della sua agenzia di vacanze per giovani

Non è bastata la chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio, a contenere tutte le persone che questa mattina hanno voluto dare l’ultimo saluto a Riccardo Rovelli. In tanti sono rimasti, raccolti in un silenzio irreale, sul sagrato, dove spiccavano le magliette azzurre dei collaboratori del ventisettenne inverighese, nella società organizzatrice di vacanze e viaggi, in particolare per i giovani.

Quello stesso azzurro, che spiccava ancor di più sul bianco della bara, dei palloncini, lasciati andare nel cielo -di un azzurro cristallino -per salutare l’ultimo viaggio di Riky, verso il cimitero. Gli amici, i collaboratori, i parenti e tanti inverighesi, tutti con le lacrime agli occhi, hanno “abbracciato” , all’uscita dalla chiesa, mamma Rosanna, papà Luca e nonna Fiorina, provati dal grandissimo dolore, ma confortanti dall’altrettanto grandissimo affetto per Riccardo, che si materializzava sul sagrato.

Un dolore immenso per il fratello Edoardo, che continuava ad abbracciare la bara bianca, per rimandare sempre più in là, l’inevitabile distacco. «Riccardo aveva il cuore pieno di profonda umanità -ha ricordato, nell’omelia, il parroco don Costante Cereda -.Soprattutto nel rapporto con gli altri: familiari, amici, collaboratori. Era sempre sorridente e positivo. Lo vedevo così quando lo incontravo in oratorio».

E per questo la sua improvvisa morte, arrivata per le conseguenze di una caduta, mentre percorreva domenica scorsa un sentiero sopra Lezzeno, nelle vicinanze del rifugio Martina, interroga ancor di più. Al termine della messa, un amico, ha letto, a nome di tutti, un ricordo di Riky. Dove sono state ribadite le grandi qualità umane e quel sorriso sempre pronto, non in segno di sufficienza, ma per provare ad “addolcire” anche le situazioni più complicate.

Con i ricordi delle “avventure”, a partire da quelle negli anni dell’oratorio e del liceo, sino ad arrivare ai successi nell’attività lavorativa. Gli amici avevano preparato, in un angolo del sagrato, un grande cartellone, riempito da tantissime fotografie con Riccardo. E in tutte era sorridente e solare, sempre pronto a scherzare e a risollevare il morale. Accanto la vecchia Peugeot, testimone di tante avventure.

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