Kayak nella tempesta in mezzo al lago. Portati in salvo da due fratelli canturini

Laglio Provvidenziale intervento in gommone durante il nubifragio di domenica a Laglio. Giorgiomaria e Lorenzo Masocco tra le onde: «Uno era finito in acqua e rischiava di affogare»

Hanno rischiato grosso i due turisti di lingua spagnola bloccati con il kayak in mezzo al lago di Como, a metà strada tra Laglio e Torno, perché sorpresi dal temporale di domenica.

Uno dei due, con il kayak riempito dall’acqua, costretto a restare a mollo in acque gelide, l’altro, a cavalcioni della sua imbarcazione, apparso in difficoltà nel recuperare l’amico. Sono stati due fratelli di Cantù, Lorenzo e Giorgiomaria Masocco - rispettivamente 31 anni e 33 anni - a intervenire mentre si trovavano in gita sul lago con il gommone. A differenza di un’altra barca che, invece, avrebbe in tutta evidenza preferito tirare dritto, e non aiutare nell’emergenza.

Il bimbo infreddolito

Quindi, mano tesa: l’uomo in acqua che sale sul gommone, il kajak tirato a riva verso Torno con una fune. Dopo, i due Masocco hanno potuto contare sul personale di Villa d’Este, a Cernobbio, per restituire un contesto tranquillo al piccolo Leone, 4 anni - il figlio di Giorgiomaria - riscaldato e rifocillato: sicuramente ha vissuto anch’egli, al minimo, sotto la grandine, una particolare avventura. Giorgiomaria si trova in questo periodo in Italia. Vive a Kalgoorlie, in Western Australia. Ha la cittadinanza sia italiana che australiana. Uscita sulle acque del lago di Como con il gommone, il fratello Lorenzo alla guida. E il piccolo Leone nella compagnia di giornata.

«Una bella giornata, eravamo verso Laglio - racconta Giorgiomaria - A un certo punto il tempo è cambiato e, in mezzo al lago, c’erano questi due uomini in kajak. Erano in difficoltà, non so cosa sarebbe potuto succedere, se non fossimo intervenuti noi. Uno dei due era nell’acqua gelida. L’altro, il suo amico, provava a tenerlo su. Ci siamo tutti sbracciati per fermare una barca: niente, la barca ha tirato dritto. Siamo intervenuti noi».

Sono le 15.51. Giorgiomaria, con una certa freddezza, con una mano sul cellulare per documentare la situazione - mossa utilissima nel caso fosse improvvisamente scomparso uno dei due turisti - e l’altra tesa all’uomo in acqua. «Gli ho detto, in inglese: “Tutto bene? Sali a bordo”. Ed è davvero andato tutto bene, siamo riusciti poi a raggiungere la riva, nonostante il maltempo e la grandine. Abbiamo quindi subito pensato a Leone. Ci siamo fermati a Villa d’Este, dove il personale è stato gentilissimo, ci hanno dato un asciugamano e dei biscotti».

«C’è chi non si è fermato»

Quindi, vicenda a lieto fine. Ma davvero poteva andare in tutt’altro modo. Il pensiero va alla barca, anche più stabile sulle acque agitate rispetto al gommone. Che non si è fermata.

«Ho avuto la sensazione che chi fosse alla guida di quella barca non volesse fermarsi proprio per il pessimo momento di maltempo - dice Masocco - L’avesse fatto, avrebbe evitato a un gommone con un bambino a bordo di intervenire. Per il resto, è stata una giornata piuttosto indimenticabile: il giorno in cui io e mio fratello abbiamo salvato una persona».

Forse, due. Un gesto che, di solito, vale il pubblico encomio. E chissà che non si facciano sentire i due diretti protagonisti della vicenda. Giorgiomaria mette a disposizione per qualsiasi comunicazione il suo profilo Instagram: geomasocco. Chissà che non arrivi qualche comunicazione.

Christian Galimberti
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