La goliardia invade il centro di Cantù
Folla per la tradizione dei Magnan

C’era anche la mimosa nella serata degli stagnini: un omaggio alla festa dell’8 marzo. Divertimento sì ma senza eccessi e il pienone è stato garantito dal ritorno della musica live

E quest’anno c’è pure la mimosa, Festa della Donna, e pensare che una volta le donne e le ragazze dai magnan scappavano, per non prendersi le pizzicottate, per non farsi sporcare le gonne dalle mani nere color pece. Stagnini e contadini, tornati, ogni anno, puntuali, con il carnevalesco venerdì grassissimo, come sempre, con il risotto, la salsiccia e innaffiamenti di barbera.

Come si è ricordato a inizio serata - ad ogni modo, occhio a non sgarrare, perché il rispetto delle regole, oggi come oggi, è tutto, e se un bicchier di vino, tutto sommato, non si nega a nessuno, guai a chi tira fuori una sola bottiglia di vetro. E, tra l’altro, anche il bicchiere deve essere di carta.

“Serata d’altri tempi”, regole di oggi. Così l’avvio del Carnevale dei Magnan, in piazza Garibaldi, con la musica dell’orchestra di Marco Zeta di Radio Zeta, la cantante, il chitarrista, compagnia suonante, l’Orchestra del Cuore di Gigi Chiappin. Le luci sul palco al centro della piazza. E anche se è presto, la piazza è già piena. Sarà il live, sarà l’attrattiva, ma pure le temperature, ormai di primavera - nell’8 marzo dove le ragazze, pure loro, con il nero sulla faccia, non mancano - aiutano. Magnan, ormai, anche di nuova generazione, con tanti ventenni a portare nuova linfa, nella serata con salamelle a-go-go e succo d’uva.

C’è la polizia locale di Cantù, c’è la protezione civile di Cantù, c’è la Anc Cantù, le strade del centro sono chiuse con i mezzi messi di traverso. Pietro Belotti, il presidente dell’associazione “Magnan de Cantüu”, è soddisfatto. «Siamo tornati con la musica dal vivo, è stato un bel dispendio di energie, di incartamenti, soldi e quant’altro, però volevamo tornare come eravamo abituati tanti anni fa, e vogliamo riempire la piazza, promuovere l’evento, andare avanti con la tradizione - dice - La gente è contenta, è tanta anche se è presto, le istituzioni sono contente, se va bene tutto andiamo sempre avanti così».

I presenti: «Magnan de Nuèl, Magnan de Marnia, Magnan de Murnée, i Càgnavin de Fecc, il gruppo del Lisandrin, i Magnàn di Varèna. Quest’anno abbiamo un carro nuovo, che sono gli amici del Bar Baffo Polisportiva San Marco».

E conclude: «Purtroppo, un altro nostro gruppo, che è da tanti anni che ci segue, da Vertemate, ha avuto un problema meccanico al trattore nello spostarsi da casa. Fosse successo dopo si sarebbero fatti almeno la serata, ma è andata così e... li aspettiamo l’anno prossimo». Come tutti: invitati.

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