La Nuova Marelli lascia Mariano
È scontro: «Si doveva fare di più»

Dopo l’annuncio ufficiale del trasloco in Veneto riesplode lo scambio di accuse. Marchisio: «Io ho tentato tutte le strade, ma non c’era dialogo». I grillini: «Evitato il confronto»

Entro fine anno la Nuova Marelli lascerà Mariano. Dalla Brianza a Verona, il sito produttivo di via San Martino, acquisito nel 2011 dalla Melegatti, nei prossimi cinque mesi sarà trasferito in veneto.

Non si è dovuto così attendere l’esito dell’incontro fissato tra azienda e sindacati il 13 luglio per conoscere il destino della storica attività dolciaria comasca. Una notizia che, riportata sul piano politico, ha innescato un acceso dibattito tra maggioranza e opposizione. «Si doveva fare di più» affermano unite le minoranze che puntano il dito contro un’amministrazione rea di non saper aprire i giusti tavoli di dialogo.

«Si è fatto l’impossibile quando le opposizioni non hanno fatto lo stesso nei tempi utili in cui loro erano al governo» controbatte la maggioranza. È di nuovo scontro tra le due parti politiche concordi tra loro solo nel dire che il trasferimento dell’attività rimane una grave perdita per il territorio.

«Non ho ancora visto il comunicato ufficiale dell’azienda. Ma se viene confermato, mi sento di dire che è una pagina triste della storia di Mariano - commenta il sindaco Giovanni Marchisio -. Abbiamo fatto i salti mortali in questi due anni per salvare quei posti di lavoro. Veramente abbiamo fatto di tutto, incontrandoci più volte con la direzione dell’azienda fino allo scorso aprile».

«In questo processo che ha portato poi alla triste decisione credo sia mancato il confronto tra i residenti e i lavoratori dell’impianto, che altro non sono che cittadini del posto come noi» spiega Carmen Colomo.

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