Le merlettaie di Cantù
«La nostra arte è di moda»

Ieri i fuselli sono tornati ad animare il centro per uno degli ultimi eventi della Biennale. Soddisfazione per gli oltre duemila visitatori alle mostre: «Sono tante le ragazze che si appassionano ai pizzi»

Un tempo i fuselli cantavano per tutta Cantù, danzando sui tomboli. Oggi quel mondo ha cambiato volto, pelle e gusto, forse, ma non è scomparso. E a mostrarlo alla città intera sono state le merlettaie delle 38 scuole che hanno partecipato alla dodicesima edizione della Biennale Internazionale del Merletto, che ieri pomeriggio, sabato 24 ottobre, hanno dato vita a un vero e proprio flash mob scendendo in piazza XX Settembre e mettendosi a lavorare sotto gli occhi incuriositi della gente a passeggio.

Un gesto simbolico, alla vigilia della chiusura di questa edizione della rassegna, che avverrà oggi: ultimo giorno, quindi, per ammirare le centinaia di pezzi in mostra. Ci si avvia alla chiusura con un buon bilancio sul fronte dei visitatori, oltre duemila verificati – compresi dei turisti giapponesi, che hanno fissato il proprio viaggio da queste parti appositamente per la Biennale – senza contare chi si è infilato in Villa Calvi di straforo. Non pochi, ma le merlettaie non ne hanno fatto un dramma.

«Il merletto è ancora vivo eccome – sottolinea la presidente del Comitato Renata Casartelli – basta guardare i volti delle merlettaie delle 38 scuole che hanno aderito per vedere che quelli delle giovani non mancano. Le scuole sono vive e vivaci, ben radicate ognuna nel proprio territorio».

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