L’inventore del mercoledrink
«Movida Cantù, non solo delinquenti»

Massi Fontana (7’s Joe) apre a un tavolo di confronto con il Comune. «Giusto mettere delle regole, ma non puntate il dito contro i bar: siamo gente che lavora»

«Siamo gente che lavora. E che lavora tanto: anche sedici ore al giorno. Per questo proprio non ci stanno bene certi frasi che sento o leggo. Il coprifuoco sugli alcolici? Non saprei. Quello che posso dire è che anche a noi va bene regolamentare il divertimento in centro. A patto che non si danneggi chi lavora. C’è chi ha messo del proprio, per far sì che piazza Garibaldi non fosse quel posto vuoto che era prima».

A parlare è Massi Fontana, 7’s Joe Cafè. Con il fratello Ronnie, da sette anni gestisce il bar all’interno della struttura di proprietà del Comune, al centro della piazza. Il 7’s Joe è tra i locali più gettonati: ha inventato, già da qualche anno, il mercoledrink: l’offerta del paghi uno e prendi due sui drink. «Ora con l’autunno saremo qualche decina - ricorda Fontana - di certo non una situazione, come è successo in queste estati, da 5mila persone».

Di questi tempi, non sono giornate facili per chi, di mestiere, fa il barista in piazza Garibaldi. La pressione, come confida qualcuno, non è poca. Da una parte, il Comune. Che intende attuare, pur comprendendo le necessità di chi lavora, un giro di vite, con nuove regole sulla movida. Facile che se ne parlerà comunque l’anno prossimo, vista la pausa stagionale. E poi, l’inchiesta. Che ha svelato come la ’ndrangheta fosse intenzionata a mettere le mani su alcuni bar di piazza e dintorni.

Non è il caso del 7’s. Ma il 7’s, come altri bar estranei all’inchiesta, respira comunque la stessa aria di piazza Garibaldi. E la sfida è al rischio di stereotipi. Chi lavora, non vorrebbe che passasse il messaggio di una piazza di delinquenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA