Liste d’attesa per visite ed esami
Tempi lunghi in ospedale a Cantù

L’effetto Covid si fa sempre sentire al Sant’Antonio, non solo in pneumologia (98 giorni). Per una colonscopia o una risonanza magnetica della colonna, si può arrivare a più di tre mesi

Un po’ alla volta, una specialità alla volta, Asst Lariana, da mesi, sta mettendo in moto il piano di recupero per esami diagnostici e prestazioni sanitarie, che da maggio sarà ulteriormente incrementato. Ma c’è molto da fare, perché in Lombardia la riduzione dei volumi delle prestazioni erogate nel 2020 rispetto al 2019, è stata quasi del 20%.

L’effetto Covid negli ospedali si fa sentire, ovviamente anche sulle liste d’attesa. E se non desta certo sorpresa il fatto che per una visita di controllo di Pneumologia, la specialità che si occupa delle conseguenze del virus sui polmoni, servano 98 giorni, la crescita delle liste è generale. E anche per una colonscopia o una Risonanza magnetica della colonna, si può arrivare ad attese che superano i cento giorni. Per l’estrazione chirurgica di un dente, 108. A tracciare questo quadro sono le rilevazioni effettuate da Asst Lariana sui tempi d’attesa per visite specialistiche nelle strutture dell’azienda, ovvero il periodo che intercorre tra la data di prenotazione e la data di effettuazione delle visite.

La variabile: le classi di priorità

Anche se bisogna tenere in considerazione che per ogni prestazione in primo accesso le tempistiche variano a seconda della classe di priorità stabilita dal medico che prescrive: urgente deve essere eseguita nel più breve tempo possibile o entro 72 ore, breve entro 10 giorni, differibile entro 30 o 60 per prestazioni strumentali oppure programmabile, quindi differibile ma da erogare comunque entro 120 giorni. Inoltre occorre considerare che l’offerta sanitaria è molto diversificata sul territorio, tanto che Asst Lariana ne rappresenta, di fatto, il 50%.

C’è quindi la possibilità di rivolgersi ad altre strutture convenzionate per accorciare i tempi. All’ospedale Sant’Antonio Abate, stando alle rilevazioni relative al mese di febbraio, per una prima visita di chirurgia generale non si scende sotto i 44 giorni, massimo 49. Due anni fa, poco prima che scoppiasse la pandemia, l’attesa era più che dimezzata, da 5 a 19 giorni.

Gli altri esempi

E l’Oculistica? Oggi per una prima visita si attende minimo due mesi, da 61 a 70 giorni, contro i 20 di base di due anni fa. Per il controllo, dai 16 agli 80. Per l’esame del fundus oculi, che permette di rilevare la presenza di malattie della retina e del nervo ottico, servono 90 giorni, tre mesi tondi, a fronte dei 26 del febbraio 2020. A Cantù è attivo il reparto di Riabilitazione Cardiorespiratoria “Giancola”, che da sempre macina grandi numeri. Ora aumentati in maniera esponenziale. Oggi, per una prima visita pneumologica in via Domea si deve attendere da un minimo di 10 giorni a 89.

Ma già si vede un miglioramento, dato che un anno fa si arrivava fino a 142, quasi 5 mesi. Per il controllo, 98 giorni almeno. Per la spirometria si attende tra i 5 e i 68 giorni e per il polisonnogramma, l’indagine per la diagnosi delle patologie correlate al sonno, l’attesa è da un minimo di 4 giorni fino a 117. Numeri più contenuti, ma comunque in aumento, per vedere il cardiologo: una prima visita richiede da 8 a 15 giorni, due anni fa il massimo era 12. E un elettrocardiogramma da 9 a 15. Chi debba vedere il dermatologo metta in cont tra i 23 e 51 giorni di attesa, due anni fa quella minima era di 8 giorni.

Silvia Cattaneo

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