L’oratorio ha bisogno di lavori: «Artigiani, dateci una mano»

L’appello Prima della pandemia c’era un gruppo di persone che faceva manutenzioni gratis. Pavesi: «La struttura di via Andina necessita di diversi interventi, ma i fondi sono scarsi»

Negli oratori ci si prende cura della crescita dei ragazzi. Ma stavolta è l’oratorio stesso che ha bisogno che ci si prenda cura di lui, per rimetterlo un po’ a lucido usando l’olio di gomito dei volontari. Il momento non è semplice per nessuno, e si conta di poter evitare il ricorso a delle imprese. Con i costi conseguenti. A lanciare l’appello è la comunità pastorale di San Vincenzo, guidata da don Fidelmo Xodo, che chiede la collaborazione di chi voglia mettersi a disposizione per intervenire sull’oratorio San Giovanni Bosco di via Andina, che fa parte della parrocchia di San Michele. Oratorio che, spiegano «richiede alcuni lavori di manutenzione ordinaria che vorremmo realizzare creando un gruppo di persone, ognuno con le proprie capacità e disponibilità, disposte a collaborare in tempi e modi da stabilire».

In cerca di solidarietà

I volontari sono pilastri fondamentali, che mantengono viva la solidarietà e dei tanti servizi garantiti alla popolazione. Che altrimenti non potrebbero esserlo. I Volontari Civici che si mettono a disposizione dell’amministrazione comunale per l’ordinaria manutenutone in città, le associazioni che hanno collaborato con piazza Parini per organizzare manifestazioni che aiutano a rendere animato il centro cittadino. Per non parlare della protezione civile, della fortissima rete dei sodalizi che operano del sociale. Nel caso dell’oratorio di via Andina non vengono richieste particolari qualifiche, se non la buona volontà, dato che i lavori necessari sono piuttosto semplici.

L’obiettivo

«Assolutamente – conferma Sergio Pavesi – si tratta di imbiancare, pulire i vetri e gli spazi comuni. Interventi che si vorrebbe attuare senza dover ricorrere a ditte esterne ma facendo conto sui volontari. Volontari che ci sono sempre stati, ma il cui numero, dopo l’emergenza Covid, è diminuito Anche se qualcuno sta tornando a mettersi a disposizione». Per chi fosse interessato, il primo incontro è fissato per sabato 18 febbraio alle 14.30 in via Andina. Non l’unico problema che la comunità pastorale di San Vincenzo si trova ad affrontare, l’altro, come per molte realtà, quello delle bollette sempre più pesanti. Tanto da aver lanciato una raccolta di offerte, con lo scopo di sostenere i costi delle utenze destinato a riscaldare la chiesa di San Carlo: per far stare i fedeli al caldo si spendono dai 60 agli 80 euro per ogni celebrazione. Non poco, considerando che le messe in un mese sono decine.

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