L’ospedale che aiuta a diventare mamma
Da Milano a Cantù per trovare la cicogna

Il Sant’Antonio Abate centro di eccellenza per la cura della endometriosi

Nel 2015 effettuati 140 interventi. E in un caso su tre il figlio arriva

Una malattia benigna, ma dagli effetti molto pesanti sulla qualità della vita delle donne che ne sono colpite; un’anomalia che spesso rende difficile coronare il sogno di diventare mamma.

Eppure l’endometriosi, ancora oggi, viene spesso diagnosticata con anni di ritardo. Anni durante i quali, per chi ne soffre, è difficile condurre una vita piena e serena.

Per curare questa condizione, che si manifesta prevalentemente tra le donne in età riproduttiva con un’incidenza tra il 5 e il 10% della popolazione, all’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù funziona un ambulatorio dell’endometriosi affidato a Ubaldo Seghezzi, ginecologo responsabile di Chirurgia ginecologica mininvasiva del presidio di via Domea.

Un ambulatorio dove si effettuano operazioni in laparoscopia settimanalmente e che nel 2015 ha visto eseguire 140 interventi, diventando punto di riferimento per tutto il Comasco e non solo, visto che le pazienti arrivano anche da Milano.

La struttura oggi ha in carico una quarantina di donne, per il 60% delle quali si rende necessario un intervento.

In molti casi, circa uno su tre, il figlio tanto desiderato arriva, ma più la diagnosi è tardiva, più il quadro si complica.

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