Lutto nel mondo dei gruppi scout
Morto a 83 anni Danilo Ostinelli

È sempre stato un punto di riferimento per l’associazione Cngei. Abitava a Cantù, era originario di Cernobbio, dove venne anche eletto consigliere comunale

Un punto di riferimento dello scoutismo comasco del Cngei. Eppure, per scelta, sempre dietro le quinte. Per promuovere, lontano dalle luci della ribalta, l’associazionismo. È morto Danilo Ostinelli, 83 anni, nato e cresciuto a Cernobbio, da diversi anni a Cantù.

Casa in via Carlo Cattaneo, zona Pianella, è morto a Pasqua, all’ospedale Sant’Anna di San Fermo, dove è stato ricoverato. Viene ricordato oggi dagli amici scout per il suo impegno nello scoutismo.

«Danilo - ricorda l’amico Fiorenzo Della Torre - ha percorso tutta la storia nel Cngei dal primo dopoguerra ad oggi. Iscrittosi negli scout da ragazzo, appena possibile, con l’avvento della democrazia, aveva da subito manifestato il suo grande entusiasmo per questo movimento».

Il Cngei lo ricompensa con la massima onorificenza, Cavaliere dell’Ordine Scout di San Giorgio. Laico in un’associazione laica, Ostinelli è un fervente credente e coltiva diverse amicizie nel clero. Quella con don Plinio Bottinelli, responsabile dell’orfanotrofio maschile di Como, porta alla riapertura della colonia montana di San Fedele Intelvi.

«Una persona estremamente generosa - ricorda Michele Cairoli, presidente Cngei Como - Uno spirito di servizio al mondo scout, un disinteressato impegno, ininterrotto, per oltre settant’anni, al servizio dei giovani».

«Cristiano anche nelle azioni, qualcosa che gli veniva naturale. Non l’ho mai visto arrabbiarsi - aggiunge Della Torre - sicuramente, quando sarà possibile, lo ricorderemo con un momento pubblico». Adesso l’emergenza sanitaria non lo permette.

Tra i figli, il ricordo di Elena: «Papà era una persona d’altri tempi - dice - Ha lavorato prima alla Seci e all’Ilpea di Varese aveva fatto carriera, era responsabile di guarnizioni in gomma per elettrodomestici».

«Ha girato tutto il mondo, gli Stati Uniti, il Giappone - aggiunge -. Era stimato dai nipoti per la sua grande curiosità, che si è portato fino in fondo. Leggeva qualsiasi cosa. È stato anche consigliere comunale a Cernobbio, con la Giunta Lironi, che ha poi avallato il progetto per trasformare Villa Erba in ciò che è oggi. È stato tra i promotori della cooperativa Il Sorriso».

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