Marcia della Pace, via il patrocinio
«Strumentalizzata contro Salvini»

Il Comune di Cantù non si fermerà all’assenza del sindaco: revocata anche l’adesione. Galbiati: «La raccolta firme sul decreto sicurezza non era prevista». Il deputato Molteni: «Uso politico dell’iniziativa»

Se prima l’amministrazione comunale aveva preso le distanze dalla Marcia della Pace in programma per domenica, adesso la rottura è totale.

Il sindaco Alice Galbiati aveva annunciato che, poiché il punto d’avvio della manifestazione è stato fissato al capannone di via Milano, sede dell’associazione islamica Assalam, gli esponenti della giunta avrebbero saltato questa tappa e si sarebbero aggregati alla seconda.

Ieri il primo cittadino leghista ha fatto un passo ulteriore e ha confermato che la giunta non ci andrà proprio e oggi revocherà ufficialmente il patrocinio fino ad ora accordato alla manifestazione, «ritenendo necessario - si legge in una nota - prendere le distanze dalla connotazione politica che viene attribuita al “Mese della Pace”, attraverso una sottoscrizione “contro” qualcuno».

Il qualcuno in questione è Matteo Salvini, perché tra le iniziative inserite nel fitto calendario di iniziative c’è anche la possibilità di aderire alla campagna #ioaccolgo, il cui obiettivo è chiedere la cancellazione dei Decreti Sicurezza, uno dei provvedimenti simbolo della permanenza del leader della Lega al Viminale.

La Marcia della Pace, quest’anno ospitata da Cantù, è in programma per domenica alle 14.30 e rappresenta il culmine delle iniziative del 27° mese della Pace, promosso dalla Caritas decanale e da nove associazioni legate ai giovani del decanato stesso.

Una pagina, con la replica del Decanato e la voce delle opposizioni, su”La Provincia” di giovedì 16 gennaio 2020

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