Marianese truffato di 500 euro online: due denunciati

Inchiesta Per la falsa vendita di una moto un uomo è stato raggiratoInchiesta dei carabinieri

Aveva messo in vendita su Facebook una moto Yamaha Fzr 1000 del 1992 ad un controvalore di 8 mila euro. Era il mese di gennaio . Da quell’annuncio social ormai datato è nata una vicenda giudiziaria che ha riguardato come vittima un uomo di Mariano Comense, 56 anni, che è stato truffato da due finti acquirenti residenti rispettivamente a Biella (55 anni) e ad Abbiategrasso (un ragazzo di 24 anni).

Da quanto è stato possibile ricostruire, al termine di una indagine condotta dai militari della Tenenza dei carabinieri di Mariano Comense, il venditore era stato contattato ed era stato raggiunto l’accordo per pagare della Yamaha del 1992 la cifra di 8 mila euro, proprio come era stato richiesto. I finti acquirenti si erano però offerti, al telefono, di pagare una caparra da 500 euro per bloccare l’affare. Per questo motivo il venditore era stato contattato telefonicamente e condotto fino ad un vicino Postamat, ovvero il Bancomat un uso alle Poste dove l’uomo cinquantaseienne di Mariano aveva il conto.

Qui, come spesso avviene in questi casi, gli interlocutori avevano iniziato a far manovrare la vittima con le schermate dell’apparecchio elettronico, fingendo – è sempre gente molto abile con le parole quella che opera in questa tipologia di truffa – di far entrare il venditore nel proprio conto per verificare l’accredito dei 500 euro che in realtà erano stati fatti uscire con due distinti bonifici da 250 euro l’uno.

I carabinieri, proprio seguendo la traccia di quei pagamenti, sono riusciti però a risalire ai due sospettati, coloro cioè che ricevettero i 250 euro della truffa. Il venditore si era accorto di essere stato raggirato solo una volta che aveva verificato in conto corrente, notando come i 500 euro non solo non erano entrati ma erano addirittura usciti in due diverse operazioni da 250 euro l’una. L’uomo si presentò a questo punto dai carabinieri per sporgere denuncia (datata 5 gennaio 2023) e da questa segnalazione partirono le indagini che si sono poi concluse, come comunicato ieri dall’Arma, con la denuncia a piede libero dei due sospettati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA