Mariano, addio a Sinigaglia
Il Monnet piange il suo prof

A Cermenate il funerale del docente di scienze delle costruzioni. Aveva 60 anni. La sorella: «Vogliamo ricordarti così, Roberto, sempre con il sorriso»

Non ha mai smesso di sorridere, non si è mai lamentato, nonostante la malattia stesse mettendo a dura prova la sua forza.

Se ne è andato così Roberto Sinigaglia, 60 anni, portandosi via quel suo sorriso che dalla scoperta della malattia, ormai sette anni fa, regalava a tutti. Così hanno scelto di ricordarlo gli amici e colleghi dell’istituto superiore “Jean Monnet” dove era professore di scienze e tecnica delle costruzioni, tecnologia e grafica, affiancandolo al lavoro di architetto, dandogli l’ultimo saluto nella chiesa di San Vito e Modesto a Cermenate. «Pensando a questo momento mi è venuta in mente una domanda: chissà come gli architetti immaginano la città ideale» ha aperto l’omelia don Luciano Larghi.

L’omelia di don Luciano

«Mi sono risposto cercando nella parola di Dio, leggendo nel passo dell’Apocalisse di Gerusalemme che si presenta bella come una sposa o le parole di San Paolo che rincuora i cristiani, spiegando che il nostro corpo è di passaggio perché il Signore ci costruisce un dimora eterna in cielo. La città ideale è quella che ci regala Lui verso cui noi dobbiamo incamminarci ma anche rifarci per costruire la nostra».

L’invito è a trovare nella fede le risposte al momento di dolore. Così don Larghi si è rivolto alla mamma Santina, alla sorella Lorena, ai figli Thomas e Ketty.

Il messaggio di Lorena

Un appello presto esteso agli amici e colleghi che, uno dopo l’altro, sono andati prendendo posto sotto le arcate della chiesa, alla fine troppo piccola per accogliere tutti, stando alle nuove disposizioni di sicurezza.

Tra di loro anche qualche studente che ha scelto di rendere l’ultimo omaggio al professore di scuola, congedatosi dal mondo nell’abbraccio caldo della seconda domenica d’agosto.

«Eri sempre sorridente perché come Zanardi avevi scelto di guardare a quello che avevi, non a quello che ti mancava», ha detto la sorella Lorena, tratteggiando con i ricordi il ritratto del fratello.

Un uomo che amava andare in moto e in bici, restituendo ai familiari le foto delle sue uscite, immortalato a bere un caffè in piazza Duomo a Milano dopo una pedalata oppure in riva al Lago di Como. Un professore attento agli alunni, lavorando prima e durante il lockdown perché amava tenere le lezioni ai suoi studenti.

Lo ricorda la dirigente dell’istituto “Jean Monnet”, Leonarda Spagnolo. «È stato docente serio e determinato in classe,generoso e leale con colleghi e amici, combattivo e coraggioso di fronte alla malattia, solare, arguto e ironico nella vita » ha scritto la preside sul sito della scuola. E ha aggiunto: «Lo ringraziamo tutti per il significativo contributo professionale che ha dato alla scuola, sempre presente e desideroso di stare con i “suoi” alunni che, come mi ripeteva spesso, con la loro freschezza gli davano una grande forza. Lascia in noi tutti un grande vuoto, ci mancherà».

Silvia Rigamonti

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