Mariano, lavori all’ospedale
E si punta al reparto Alzheimer

Un’impalcatura metterà sicurezza la Palazzina B, resa pericolante dai lavori di dieci anni fa. Con il nuovo anno poi si saprà se si potranno ospitare venti posti letto per curare la sindrome

Una vera rivoluzione sta per coinvolgere l’ospedale Felice Villa sia in termini di riorganizzazione dei servizi nell’edificio esistente, sia per quello che finalmente sembra essere lo sbocco futuro della palazzina B, quella inagibile ormai da una decina d’anni a causa dell’innalzamento di un piano che ha pregiudicato l’intera stabilità della struttura.

La novità è che proprio lì si dovrebbe realizzare un nuovo reparto per persone malate di Alzheimer con una ventina di posti letto: «La notizia non è ancora ufficiale – spiega Marco Onofri, direttore generale dell’azienda ospedaliera Sant’Anna di Como -, ma molto probabile».

Conseguenza del fatto che «recentemente sembrano aver ripreso consistenza quei 6 milioni di euro che il ministero, tramite la Regione, ha indirizzato a Mariano». Il primo passo, però, sarà un altro: «Il Pirellone ci ha autorizzato a comprare un’impalcatura che servirà per la messa in sicurezza della palazzina B – spiega Onofri -: la posizioneremo ai lati del tetto, ma non sarà fine a se stessa».

Prima di tutto ciò, ci sarà una vera rivoluzione perché nelle prossime settimane 16 posti letto della riabilitazione cardio-respiratoria Paola Giancola, diretta da Antonio Paddeu, che oggi sono al secondo piano, si trasferiranno all’ospedale di Cantù, mentre 10 posti letto della riabilitazione neuromotoria, diretta da Enrico Antonio Tallarita – che si trovano sullo stesso piano -, si trasferiranno a San Fermo.

Tanto movimento ha messo in subbuglio i lavoratori: «Il timore è che il Villa venga svuotato di contenuti – spiega Giuseppe Callisto, segretario della Sanità Pubblica e Privata Fp Cgil Como – e quindi tra gli operatori c’è inquietudine perché si pensa che si stia andando verso un ridimensionamento dell’ospedale marianese».

Ma Onofri smentisce: «Nulla di tutto questo – conclude il direttore generale -. Non stiamo assolutamente abbandonando il Villa e con il tempo sindacati e cittadini potranno apprezzare la nuova vocazione che intendiamo dare ala struttura».

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