Mariano, salutano due medici di base
Allarme per la carenza di professionisti

Nicolino Sanzari e Carlo Ratti vanno in pensione. Quattro dottori in meno in un anno. Il sindaco ha parlato con Ats. «Massimo dialogo con gli utenti. Ora servono le case di comunità»

A fine anno la comunità saluterà altri due medici di base che raggiungono la pensione a Mariano.

Perché il 31 dicembre appenderanno lo stetoscopio al muro sia Nicolino Sanzari che Carlo Ratti, seguendo la strada già percorsa da altri due colleghi in autunno. Così torna ad esplodere l’allarme per la cronica carenza di camici bianchi tra i residenti che temono di rimanere senza dottore, ma il servizio continuerà senza sospensioni grazie a due incaricati provvisori che prenderanno in carico i pazienti, come assicura Ats Insubria.

Certo è che il doppio pensionamento accende ancora una volta il dibattito a Mariano. Perché sono quattro in totale i professionisti che hanno salutato la comunità in un anno: in autunno era toccato alla dottoressa Francesca Verga seguita dal collega Giacomo Longoni, primo campanello d’allarme per i residenti di una cronica carenza dei professionisti visto che c’è chi ha già cambiato due medici in altrettanti anni, chi si è ritrovato dall’oggi al domani senza il dottore di famiglia e, ancora, chi ha faticato a sbrigare le pratiche di cambio medico.

A raccontarlo sono i numeri che fotografano la presenza di 20 medici attivi, uno ogni 1.600 abitanti sul territorio. «Voglio riprendermi la mia professione, studiare, aggiornarmi e stare al servizio di chi vorrà ancora una mia consulenza» si congeda dai suoi assistiti Sanzari, pronto a ringraziare uno dopo l’altro i pazienti. «Termina un pezzo di strada che ho fatto con loro - aggiunge il professionista che dopo trent’anni di attività ammette sconsolato - siamo stati fatti fuori dalla burocrazia che ha fatto perdere quel rapporto tra medico e paziente di cura».

Dal primo gennaio a sostituirlo sarà il collega Maurizio Cananzi che riceve al civico 54 di via Isonzo, previo appuntamento al numero 340 6502386. Lo stesso dottore subentra anche al medico Kasem El Masri che aveva tamponato in autunno l’assenza di Longoni nel distretto Marianese. In entrambi i casi, gli assistiti dei due dottori di famiglia non devono compilare alcun incartamento di scelta o revoca del medico dal momento che il passaggio avviene in automatico al professionista nominato quale sostituto temporaneo.

Certo è che i campanelli di allarme per l’emorragia di medici di base si presentano ormai a tutti. «Purtroppo è un problema di numeri» sottolinea il sindaco Giovanni Alberti che rivendica il lavoro di dialogo con Ats Insubria.

«Mi sento con l’azienda perché non rimangano buchi, ci sia sempre una corretta comunicazione e informazione degli utenti - spiega - Il problema, però, è cronico, ma lo stiamo affrontando nel modo giusto, ossia con la nascita degli ospedali di comunità e delle case di comunità dove si possono trovare le risposte in un unico punto di riferimento. Guardiamo anche ai fondi del Pnrr».

Silvia Rigamonti

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