Mariano, un marzo tragico
I decessi sono il 150% in più

Il dato riferito allo stesso mese del 2019: scomparse 40 persone nel 2020 rispetto alle 16 dell’anno scorso

Stretti nell’abbraccio delle loro famiglie, ricoverati nelle residenze sanitarie per anziani o, ancora, stesi su un letto di ospedale dove si sono congedati dal mondo, incrociando per un’ultima volta gli occhi degli infermieri dietro le mascherine.

Così se ne sono andati alcuni dei quaranta residenti scomparsi nel mese di marzo a Mariano. Ma quasi nessuna delle loro storie comparirà nella curva del contagio nazionale, semplicemente perché non sono stati sottoposti al tampone che verifica o meno la positività al coronavirus. E dunque rimarranno fuori dal racconto che non riesce ad abbracciare appieno una realtà che continua a sfuggire alle statistiche restituite alle 18 di ogni giorno alla comunità.

Quella che era solo una sensazione guardando ai necrologi affissi tra le strade locali, ieri è stata fotografata dai dati resi noti dall’ufficio Anagrafe del Comune che ha registrato la morte di 40 residenti a marzo contro i 16 dello stesso mese, ma dell’anno prima, con un aumento addirittura del 150%, mentre i numeri ufficiali informano che sono 5 le persone decedute positive al virus in città negli stessi trentun giorni. Entrando nel dettaglio, sono triplicati i decessi tra la popolazione maschile, passati da 5 a 18, mentre sono state piante 22 donne contro le 11 dell’anno prima.

Ampliando lo sguardo al primo trimestre, i decessi sono raddoppiati rispetto l’anno prima, con la città che si è trovata a confrontarsi con la perdita di 91 residenti contro i 60 del 2019. Un dato che segue la tabella resa nota dall’Istat che ha fotografato un incremento del 56% per cento delle morti nel primo trimestre 2020 rispetto lo scorso anno su un campione di 22 comuni comaschi. E che arriva dopo le parole della presidente della sezione locale della Croce Bianca, Paola Erba che ammesso che il 90 per cento delle uscite sul campo è stato per sospetti casi di Covid 19.

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