Mascherina “salva” anche le parole
La trovata delle sarte marianesi

Utile per chi ha problemi a comunicare: l’iniziativa si intitola “Copri la bocca,mostra il cuore»

Comprare il pane, rispondere alle domande di un agente o, ancora, andare a fare la spesa. Sono azioni semplici, ma non per tutti. Perché le mascherine coprono proprio la bocca, mettendo in difficoltà chi non sente e si affida al labiale per comprendere l’altro. Un problema a cui ha risposto “Copri la bocca, mostra il cuore”, il gruppo che riunisce diverse sarte e aziende locali, realizzando una mascherina con un’apertura trasparente all’altezza delle labbra.

«È utilissima per tutte quelle persone che hanno la necessità di vedere la bocca, penso ai sordomuti, ma anche a chi è affetto da autismo, così come i pazienti psichiatrici o, ancora, per logopedisti» spiega Lucia Pozzi che mostra il prototipo realizzato da Giulia Tiburzi per garantire a chi ne ha bisogno di poter vedere i movimenti della bocca. Quanti le hanno bisogno, possono richiederle semplicemente scrivendo all’omonima pagina Facebook del gruppo, senza dover pagare alcun prezzo.

Così la realizzazione delle nuove mascherine si affianca la produzione dei dispositivi per bambini. Un’iniziativa, quest’ultima, che ha portato il gruppo a confezionarne un totale 511 a ieri, mano a mano ridistribuite alla fascia più giovane della comunità di Carugo, ossia quella compresa tra i 3 e 11 anni, grazie all’impegno della Protezione civile e in accordo con il Comune. Naturalmente prosegue la produzione delle mascherine per adulti.

Una parte è stata donata alla sezione di Mariano della Croce Bianca, un’altra parte al Comune di Arosio e, ancora, ai medici di base del Marianese. Altre informazioni sulla pagina Facebook del gruppo “Copri la bocca, mostra il cuore”.

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