Massimo Ugolini, addio a 62 anni
Il fisiatra canturino vinto dal Covid

Il medico, originario di Milano, risiedeva ormai da tanti anni nella città brianzola. È morto al Valduce. Il dolore della moglie: «Non aveva patologie pregresse»

Un altro medico comasco caduto per il Covid, se n’è andato il fisiatra canturino Massimo Ugolini. Era da giorni in cura al Valduce, le sue condizioni si sono aggravate a casa dopo giorni con la febbre e dunque ha deciso di chiamare i soccorsi. Aveva solo 62 anni e non aveva patologie pregresse. Alla moglie e alle due figlie l’affetto dei conoscenti e degli amici, al cordoglio si unisce anche l’Ordine dei medici di Como.

«È toccata a lui come a tanti altri – racconta Laura Carugati, la moglie – il decorso inizialmente è stato lento, non è arrivato al pronto soccorso del Valduce in emergenza. Dopo diversi giorni a letto con i sintomi ha però capito che non poteva continuare a curarsi a casa, non era possibile tramite medico fare solo le normali terapie, tachipirina e cortisone. Stava male, aveva bisogno di un aiuto in più. Dunque abbiamo chiamato i soccorsi ed è stato ricoverato due sabati fa».

Lo strazio dei familiari

La signora Carugati e le due figlie a casa per fortuna stanno bene. «Stava bene anche mio marito – racconta ancora la moglie – non aveva patologie pregresse, non era un malato fragile». Chi ha conosciuto Ugolini lo descriveva anzi come un omone, forte e generoso. Non sono ancora state espletate le formalità utili a fissare la cerimonia funebre. Milanese di nascita di recente lo specialista fisiatra lavorava più sul capoluogo lombardo, per esempio al centro Sant’Agostino. Ma nella sua carriera ha a lungo gravitato nel monzese. A Cantù abitava con la famiglia da anni, da quando si era sposato. Nella zona collaborava con la clinica Bluvision, con il centro medico Isola. Si era laureato nel 1988 all’università di Pavia, per poi pochi anni dopo prendere la specialistica in medicina fisica e riabilitazione. Ferrato nella neuroriabilitazione, aveva approfondito i temi della spasticità nelle patologie del sistema nervoso e dell’obesità. Dopo aver ricoperto incarichi di responsabilità nelle strutture ospedaliere, con indirizzo ortopedico, da libero professionista aveva girato la Lombardia occupandosi per esempio di onde d’urto e ozonoterapia.

Spata: «Dispiaciutissimo»

«Avevo conosciuto Ugolini qui a Como, al Valduce – spiega Gianluigi Spata, il presidente dell’Ordine dei medici di Como – ma era stimato anche in vari centro della zona, come pure nel monzese. Mi dispiace infinitamente. Era un medico preparato, professionale, gentile e disponibile con i pazienti, aveva diverse volte chiesto a lui un consulto per i miei assistiti. Purtroppo nelle ultime settimane sempre più medici comasco sono colpiti dal contagio. Sono tanti i colleghi a casa malati, in quarantena. Mancano energie negli ambulatori come negli ospedali. Siamo in difficoltà».

Sergio Baccilieri

© RIPRODUZIONE RISERVATA