Mistero sulla morte del canturino
Gli amici: «Vogliamo la verità»

L’autopsia su Davide Baruffini, il clochard trovato morto a Linate, rileva «lesioni da caduta». Sui social il cordoglio dei conoscenti: «Era un mito, con la musica faceva quello che voleva»

«Resta il ricordo di un mito: con la musica faceva quello che voleva». «Era uno dei primi della classe». «Da brividi».

A Cantù, in tanti, perché tante sono le persone che conoscevano Davide Baruffini, sono rimasti sconvolti nell’apprendere la fine di quello che per tutti è sempre stato un ragazzo con il sorriso e un bravissimo musicista, trovato morto - domenica - a 42 anni, in un aeroporto di Linate vuoto, in ristrutturazione: la casa di Davide, nella vita da clochard che, è sembrato a molti, si era scelto.

Mani e piedi legati con il fil di ferro: gli inquirenti non escludono niente, dal suicidio all’omicidio. Ieri, l’autopsia ha rivelato che le fratture sono compatibili con una caduta dall’alto. Ancora nulla sulle cause. Si è gettato? È stato spinto? A Cantù, gli amici, o anche chi soltanto conosceva di vista Davide, spera che il giallo non resti insoluto. «Speriamo venga fuori la verità», l’augurio.

La sorella, che vive a Milano e lo vedeva saltuariamente, ieri a “Pomeriggio Cinque” ha detto, intervistata da Barbara D’Urso: «Davide aveva paura, paura di qualcosa»

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