Morosi dello sport, vince la linea dura
A Mariano le società tornano a pagare

L’assessore Borgonovo: «Entro il 3 settembre presenteranno i piani di rientro». Il municipio deve intascare 13.560 euro. Una delle associazioni debitrici però è fallita

C’è chi è pronto a saldare il proprio debito in un’unica soluzione. C’è chi, invece, vista la cifra da corrispondere ancora al Comune, ha preferito presentare un piano di rientro a rate. Perché il diktat lanciato dall’amministrazione a inizio estate, «niente palestre ai morosi», alla fine, ha centrato l’obiettivo: le cinque associazioni sportive non in linea con i pagamenti del canone orario per l’utilizzo dei campi locali, hanno scelto di regolarizzare la propria posizione. Tutte.

A dirlo è lo stesso assessore con delega alle Politiche sportive, Fermo Borgonovo, il quale spiega come «reso noto il provvedimento, i sodalizi si sono fatti avanti e tutti hanno dimostrato la volontà di pagare». Ora, però, le parole devono diventare un impegno scritto e condiviso con la giunta. «Entro lunedì 3 settembre, ogni associazione dovrà consegnare e sottoporre il piano di rientro - puntualizza -, che sia a rate o meno, al segretario comunale che poi lo valuterà».

Tra i gruppi sportivi locali c’è già chi è passato dalle promesse alle azioni concrete. «Ad esempio, il karate ha già saldato un’annualità. Ora gliene restano solo due». Il credito maturato dal Comune sulle concessioni delle palestre, più o meno grandi, ai sodalizi è iniziato così a scendere: conteggiato a oggi dagli uffici è di 13 mila 560 euro.

Diviso tra il già citato karate, il basket, il volley e, ancora, una scuola di danza che ha 4 anni di mancati pagamenti delle strutture a partire dal 2015.

Discorso leggermente diverso per i campi da calcio della città. Al di là della situazione ormai ultra nota del Mariano Calcio, gruppo con cui si è arrivati a una convenzione per il rientro del suo debito, ci sono altre tre associazioni non in regola con i pagamenti.

Una, l’unica che ancora oggi insegna ai ragazzi come tirare calci al pallone, per poco più di duemila euro, ma si è già detta pronta a mettersi in regola; la seconda per 12 mila 350 euro e, infine, la terza per oltre 21 mila euro. Proprio qui, però, nascono i problemi.

Il diktat «niente palestre ai morosi» con gli ultimi due sodalizi non vale. E questo per un semplice motivo: una non si allena più a Mariano mentre l’ultima, quella che vanta il debito più alto verso il Comune maturato dal 2010 all’anno scorso, non esiste proprio più.

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