Moschea di Cantù: in mille alla sfilata per la libertà di preghiera. Il sindaco: «Strumentalizzazione»

Sabato pomeriggio Associazioni, cooperative, cittadini e anche molti cattolici al corteo organizzato per sostenere i musulmani di Assalam

Mille persone hanno partecipato nel pomeriggio alla marcia per la libertà di culto. I manifestanti, nonostante la pioggia, hanno sfilato per la città per chiedere che la possibilità di preghiera sia data a tutti.

Alla partenza del corteo - verso le 14.30 - c’era il mondo dell’associazionismo e delle cooperative, i partiti che oggi siedono all’opposizione. Cartelli sandwich con scritte come “Libero di pregare”. O “Io sono Assalam”, indossato anche tra gli scout. Scopo della marcia, con arrivo in centro, in largo XX Settembre: «Manifestare in favore della libertà di culto, negata. Dopo sette anni di battaglie legali, l’Amministrazione comunale ha confermato di voler proseguire con l’acquisizione al patrimonio dell’edificio di Assalam». I musulmani, prima della partenza, si sono in preghiera all’interno del capannone

Il sindaco Galbiati ha diffuso il suo pensiero in una nota già sabato mattina: «La manifestazione, pur legittima, si configura come la strumentalizzazione di un diritto, quello alla libertà di culto, per tentare di legittimare ciò che legittimo non può essere: la violazione della Legge italiana. Il Tar nel 2018 ed il Consiglio di Stato nel 2021 hanno decretato in via definitiva che l’associazione culturale Assalam utilizza abusivamente il capannone di via Milano come luogo di culto, contrariamente a quanto previsto dalle destinazioni d’uso consentite».

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