Museo del legno a Villa Calvi
Ferrari: «Cantù ci sta lavorando»

Il vicesindaco: «È la soluzione ideale per un posto che sia anche area di incontro, non dovranno esserci soltanto esposizioni. Intanto trattiamo con la Regione e Bruxelles»

Spunta l’idea di portare in Villa Calvi il Museo del Mobile. Al momento, dice Matteo Ferrari, vicesindaco e assessore alla Cultura per Forza Italia, ci sarebbero anche altre opzioni, oltre all’ex municipio di via Roma. Quali, non viene detto.

Di certo, c’è un disegno che potrebbe incrociare le volontà del Comune. Come il Museo del Mobile diffuso. Proposto dall’architetto Tiziano Casartelli, presidente di Qualità Cantù, e articolato in più sezioni fra loro vicine, distanti poche centinaia di metri. Con un altro spazio museale, ad esempio, in una porzione della Permanente Mobili. Un possibile luogo del design complementare proprio a Villa Calvi. Proprio Qualità Cantù si è posta come obiettivo principale, per non dire unico, il Museo del Mobile.

Su Villa Calvi qualche conferma arriva dal vicesindaco Ferrari. «Il Comune sta lavorando in modo riservato ma impegnato, perché capisce le esigenze di questa richiesta del Museo, ereditata dai passati decenni; l’architetto Casartelli ha fatto una proposta con una rappresentanza articolata in diversi luoghi, e anche questa è una proposta interessante che stiamo valutando».

Ferrari - per certi aspetti, consonante con Casartelli - insiste su un aspetto: «Il museo non potrà essere soltanto uno spazio espositivo. Dovrà riferirsi a un progetto dinamico, con un minimo di autofinanziamento. Sto sentendo esperti in arti visive e nuove tecnologie. Abbiamo acceso canali in Regione Lombardia e in Unione Europea».

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