’Ndrangheta, parola alla difesa
«Solo bulli e botte tra ubriachi»

CANTU’ - Via alle arringhe con i difensori dei 4 giovani senza l’accusa di associazione mafiosa. L’avvocato Anomali: «Voli pindarici del pubblico ministero. C’è tanta brace, ma non c’è la carne»

I pestaggi? Conseguenza delle abbondanti bevute del sabato sera. Le estorsioni ai locali? Semplici brindisi a scrocco. E il clima di terrore che si respirava in piazza Garibaldi? Solo bullismo. Ultime battute del processo per ’ndrangheta a Cantù e la parola passa agli avvocati difensori degli imputati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, ma non gravati dall’imputazione di associazione mafiosa.

Quattro ore di arringhe difensive per ribattere alle conclusioni della pm Sara Ombra, che la scorsa udienza aveva parlato per nove ore mettendo in fila i capi di imputazione e le prove che si sono formate nel corso del dibattimento. Inizia Ivana Anomali che difende Valerio Torzillo. «Nulla di provato - ribatte il legale - E Torzillo è meritevole di attenzione proprio per il suo comportamento processuale e in carcere. Non ha intercettazioni a suo carico. Non siamo peggio che a Locri. Paragonare questa udienza a un processo di ‘ndrangheta vera è un volo pindarico. Che i testi abbiano avuto paura non è mai emerso. Incalzare troppo un teste della procura, mi ha fatto subito pensare che in questo dibattimento c’è molta brace, ma non c’è la carne».

Una pagina speciale su “La Provincia” di mercoledì 10 aprile 2019

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